Roma - Dopo tanti dibattiti si è passati ai fatti. Sono partiti i primi test antidroga per i politici. Test volontari, beninteso. Luciana Pedoto, deputata del Pd,è stata la prima a sottoporsi al test. I prelievi, con tanto di ticket di 70 euro a carico degli onorevoli, sono iniziati stamattina. L'iniziativa ha riscosso consensi bipartisan. Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, ha detto che il test dovrebbe essere obbligatorio. Ma non sono mancate le critiche. Tra le più forti c'è quella del capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto.
Cicchitto non ci sta "Fermo rimanendo la libertà di ogni parlamentare di aderire o non aderire al controllo tricologico e delle urine per accertare se egli ha o meno assimilato droga, dichiaro per quello che mi riguarda che non mi sottoporrò ad esso". Ed ecco le motivazioni di Cicchitto: "A parte il fatto che, qualora si entrasse in questo ordine di idee, allora il controllo dovrebbe riguardare, per avere un senso, tutta la classe dirigente del Paese, dai parlamentari ai presidenti di regione, ai sindaci delle città di una certa dimensione, ai magistrati, agli alti ufficiali dell’esercito, delle forze dell’ordine e ai presidenti e agli amministratori delegati delle grandi imprese; a me sembra che ciò che spinge a questa misura sia fondamentalmente un grave complesso d’inferiorità. Tutto ciò - sottolinea Cicchitto - è la conseguenza del fatto che, da alcuni mesi a questa parte, per colpire Berlusconi ci si è occupati ossessivamente della sua vita privata".
Casini: test obbligatorio Il test anti droga dovrebbe essere obbligatorio per i parlamentari. Lo sostiene il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che si è sottoposto all’esame: "Questo è un atto simbolico. Invece, queste cose, per essere serie dovrebbero essere stabilite per legge, come del resto noi avevamo indicato. Ma, guarda strano, la nostra proposta è stata bocciata dal parlamento".
Lite Sgarbi-Maroni "La droga mi fa schifo. Non mi sono mai drogato,mi fa schifo solo il principio. E io sono cosi potente proprio perché non mi drogo. Venga Maroni a rispondere delle cretinate che dice.
Non mi sono mai drogato. E querelo il ministro Maroni che mi ha dato del cocainomane. Ho un testimone". E' quanto il critico d'arte Vittorio Sgarbi ha detto nel corso della trasmissione di Monica Setta Il Fatto del Giorno.
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