Torna Van Gogh e già si parla di mostra record: batterà Caravaggio?

Dall'8 ottobre a Roma, al Vittoriano, esposte 70 opere del maestro olandese

Arriva Van Gogh a Roma e subito si candida come mostra record, all'inseguimento dello straordinario successo riscosso in primavera da Caravaggio alle Scuderie del Quirinale. Assente dalla capitale da 22 anni, l'opera del pittore moderno universalmente più amato (soprattutto dai giovani) sarà in mostra dall'8 ottobre al Vittoriano che esporrà una settantina di suoi capolavori, affiancati da trenta dipinti dei contemporanei Gauguin, Cezanne, Pissarro, Millet.
La mostra è stata realizzata con il fondamentale supporto di istituzioni quali il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum, il Guggenheim, l'Hammer Museum, la National Gallery del Canada, la Tate National e il Louvre e si intitola «Vincent Van Gogh. Campagna senza tempo e città moderna».
«Abbiamo portato a buon fine il sogno nel cassetto», ha detto il presidente di Comunicare Organizzando Alessandro Nicosia, non nascondendo le molte difficoltà incontrate per mettere a punto l'ambizioso progetto espositivo. Non si poteva pensare a una mostra monografica, ha spiegato Nicosia, in quanto i musei concedono prestiti solo a rassegne mirate, di approfondimento. Per questo, la curatrice Cornelia Homburg, tra le massime esperte del genio olandese, ha individuato un segmento non troppo indagato, ma capace di illustrare l'intero percorso creativo del pittore, quello che si snoda all'interno della dicotomia campagna-città.
«Non ci sarà il Van Gogh dei Girasoli e delle nature morte», ha detto la curatrice ma, accanto a lavori usciti per la prima volta dalle collezioni private, non mancheranno le opere celeberrime. Tanto che, ha sottolineato il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, «il Vittoriano per tutta la durata della mostra diverrà un museo dei musei» e la città eterna, per i 150 anni dell'Unità d'Italia e i 140 di Roma Capitale, sarà protagonista mondiale dell'arte. «Abbiamo compiuto una selezione accurata dei capolavori per allestire quelle opere che in modo esemplare raccontano l'universo interiore di Van Gogh».
Conosciuto come pittore della campagna, l'artista olandese fu anche uomo di città, ha spiegato la Homburg. Anzi, il suo desiderio era forgiare la propria identità artistica di pittore moderno, eppure al tempo stessa imperitura. La campagna come immagine di luogo senza tempo sarebbe stata dunque l'iconografia più adatta a rappresentare l'aspetto dell'eternità, mentre le vedute cittadine erano destinate a esprimere la modernità del suo operare. Artista raffinato e colto, Van Gogh, nella creazione di una cifra personale e rivoluzionaria, attingeva inoltre a un immenso bagaglio di immagini classiche. «Van Gogh ci mostra la "sua" campagna, dove non sembra ancora arrivata la rivoluzione industriale, i sobborghi cittadini, in cui antico e moderno si fondono», ha concluso la curatrice.


Ecco quindi i suoi capolavori, tra cui figurano I piantatori di patate e i bellissimi disegni di contadine chine al lavoro, Il viadotto, gli Orti a Montmartre, le teste di contadini. E i due autoritratti, uno in cui si raffigura contadino e l'altro gentiluomo di città.

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