Se è valida l'equazione che il passato può solo migliorare nel presente, il programma del Festival di Cannes (16-27 maggio) è pieno di qualità. Nomi noti, talvolta notissimi, affiancano talenti scoperti e valorizzati dalla rassegna nelle edizioni precedenti in sezioni parallele al concorso internazionale. E se il presidente della giuria, lo svedese Ruben Ostlund, è artisticamente figlio della Croisette dove ha vinto due Palme d'oro con The Square e un anno fa con Triangle of Sadness, in gara ci sono calibri come Ken Loach, Aki Kaurismaki, Wes Anderson, Kore-eda Hirokazu, Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Wim Wenders, Todd Haynes accanto a «scoperte» del festival come l'austriaca Jessica Hausner che aveva ben impressionato con Little Joe e ora presenta Club Zero, dramma psicologico di una insegnante che stringe rapporti pericolosi con cinque studenti. O l'algerino-brasiliano Karim Aïnouz che vinse la sezione «Un certain regard» con La vita invisibile di Euridice Gusmao e quest'anno proporrà Firebrand, sull'ultima moglie di Enrico VIII con Alicia Vikander, Jude Law e Michelle Williams.
Proprio «Un certain regard» è ormai diventata la fucina da cui escono i nomi che Cannes poi tende a valorizzare. Non a caso quest'anno sono rappresentate in prevalenza cinematografie emergenti che offrono spaccati di Medio Oriente, America latina, Corea e Mongolia. Insomma le regie di domani che per adesso fanno da contorno ai divi.
L'apertura è riservata a Jean du Barry di Maïwenn che interpreta la contessa a fianco di re Luigi XV, un Johnny Depp al ritorno sul grande schermo dopo anni a dir poco complicati. Non è in gara, come pure Indiana Jones e il quadrante del destino con Harrison Ford e Mads Mikkelsen, che ricalcano le orme di personaggi popolari visti in nuove avventure, come un anno fa per Top Gun Maverick. O Killers of the flower moon di Martin Scorsese, atteso sulla Croisette con Leonardo DiCaprio, Robert De Niro e Brendan Fraser, fresco di Oscar.
Entrando nel territorio della competizione più seria, va detto subito che l'Italia sarà rappresentata da un terzetto di tutto rispetto formato da Marco Bellocchio, Nanni Moretti e Alice Rohrwacher. Il primo sarà in gara con Rapito che narra la storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia per essere allevato da cattolico sotto la tutela di Pio IX. Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi e Barbara Ronchi tra gli interpreti scelti da Bellocchio che l'anno scorso li aveva portati in Costa Azzurra con Esterno notte.
Nanni Moretti fa un passo in là sulla sua strada di regista, autore e interprete con Il Sol dell'avvenire, dal 20 aprile nelle sale italiane e successivamente a Cannes. Un privilegio più unico che raro, concesso dal festival a uno dei suoi ospiti più amati. Si tratta di un musical ambientato nel mondo del circo tra gli anni '50-70. Un tema delicato che ha avuto in Fellini e Chaplin due fra i nomi che si sono lasciati ispirare e suggestionare da questa collettività con le sue regole e le sue ambizioni. Nel cast anche Silvio Orlando e Barbora Bobulova.
Con La chimera, Alice Rohrwacher scava nel mondo dei tombaroli attraverso la vicenda di un giovane archeologo inglese invischiato in un traffico di reperti. Tra gli interpreti Isabella Rossellini, Carol Duarte e la sorella Alba Rohrwacher.
Ancora lungo l'elenco delle stelle. Wes Anderson, che nel 2020 doveva aprire il festival con The french dispatch, arriva con una squadra d'eccezione - Margot Robbie, Tom Hanks, Scarlett Johansson, Edward Norton - per presentare Asteroid city, surreali riflessioni sulla vita nel corso di una convention in un'immaginaria città del deserto. Ken Loach punta invece su temi sociali e stavolta The old oak mostra i benefici ricevuti da una comunità con l'arrivo dei migranti. Todd Haynes porta sulla Croisette May December, con Natalie Portman e Juliane Moore, la prima nei panni di un'attrice che visita la seconda, una madre di famiglia, di cui deve interpretare la vita. Il confronto si rivelerà distruttivo perché l'artista solleticherà nervi nascosti nella donna che deve imitare. Pedro Almodóvar presenterà Strange way of life, un western con Ethan Hawke protagonista.
Un accenno alle visioni speciali di mezzanotte con il cinese Man in
black di Wang Bing, Occupied city di Steve McQueen, anche lui presenza ricorrente a Cannes, Anselm di Wim Wenders e Pictures of ghosts di Kleber Mendonça Filho, reso celebre proprio dal festival con l'applaudito Bacurau.
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