Una delle novità introdotte a Palazzo Valentini dal presidente Enrico Gasbarra è stata la costituzione della cosiddetta Camera dei Comuni, un organo consultivo con il compito di affiancare lattività del consiglio provinciale. Ora, in vista della fine del mandato di Gasbarra, una prima valutazione sul suo operato la chiediamo proprio a tre sindaci del territorio provinciale.
Per Mario Canapini (Udc), sindaco di Fiumicino e in precedenza assessore alle Politiche del Territorio nella giunta Moffa, i rapporti con Gasbarra, sotto laspetto istituzionale, «dopo una iniziale disponibilità si sono ribaltati, perché è stato preso in ostaggio dalla sinistra che ha fortemente condizionato il suo operato, togliendogli capacità decisionale e facendogli orientare progetti e risorse verso i Comuni amministrati dal centrosinistra». Canapini praticamente non è riuscito a raggiungere alcun risultato per Fiumicino. «Nessuna opera pubblica di competenza provinciale è stata realizzata e/o programmata nel nostro Comune», sottolinea il sindaco, che precisa che «gli unici due edifici scolastici, in Via Bezzi e a Maccarese, sono stati progettati e finanziati dalla precedente giunta di centrodestra presieduta da Moffa». Quindi Gasbarra bocciato? Pare di sì. «A parte gli eventi culturali e mondani, si è registrata una totale sudditanza politico amministrativa dellintera amministrazione a Veltroni». Nel dettaglio ecco i capi daccusa: «Sono stati distratti consistenti risorse in favore di Roma e ignorate le gravi carenze strutturali e normative connesse alla sicurezza degli edifici scolastici; permangono il cattivo stato di manutenzione e quindi la pericolosità di moltissime strade provinciali; non è stata intrapresa una politica seria di coordinamento dei Comuni per affrontare il crescente disagio economico-sociale dei cittadini dellintera provincia; inoltre, per non ostacolare il disegno di Veltroni, mirato ai poteri speciali per Roma Capitale, non è stata proseguita lazione politica verso la Regione per avere il trasferimento di funzioni avviato dal centrodestra nel 2000». Occasione perduta anche il mancato rilancio dellente Provincia «per la quale si era particolarmente distinta la giunta Moffa».
Passiamo al sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, consigliere provinciale di Forza Italia, che mette alla voce degli attivi «il finanziamento di tre milioni di euro per la circonvallazione che va dalla via Carpinetana sud a Fontana dellOste» e «la ristrutturazione di un portone della chiesa di Santa Barbara». E nella colonna dei passivi, «il rammarico per il definanziamento destinato alla ristrutturazione dei rifugi». Cacciotti, che nella giunta Moffa è stato assessore alla Mobilità e ai Trasporti, trova che si poteva fare di più proprio in questo settore. «Soprattutto riguardo ai pendolari e ai treni che dalla provincia vengono a Roma. Erano sudici prima e lo sono ancora, non arrivano in orario e sono sempre affollati. Personalmente avevo iniziato un discorso con le Ferrovie dello Stato». Quanto alla candidatura della Cdl per Cacciotti è un discorso prematuro: «È necessario un discorso complessivo che interessi Regione e Provincia».
Cambia il comune, cambiano le dimensioni, cambia la maggioranza e cambia, naturalmente, anche il voto per Gasbarra. Decisamente entusiasta è il sindaco di Monte Porzio Catone, il Verde Roberto Buglia, per il quale «gli interventi della Provincia sono stati massicci ed evidenti, cominciando dalla viabilità, sostenuta in modo veramente forte. Sono stati rifatti il manto stradale e lilluminazione su tutto il territorio comunale, sono stati eseguiti interventi strutturali, come ponti, ponticelli, fontane, recupero di fontanili agricoli». Tra i risultati che è riuscito a conseguire per comune castellano, Buglia evidenzia «limminente costruzione di un palazzetto dello sport provinciale della capienza di circa trecento persone per volley e basket». Insomma, dice Buglia, la giunta di centrosinistra «ha operato in maniera positiva, soprattutto nel campo ambientale, sociale e culturale.
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