Due manifestazioni in due giorni. La linea dura scelta dal premier Silvio Berlusconi per opporsi al «golpe bianco» della magistratura per rovesciare il volere degli elettori, porta in piazza il popolo del centrodestra. In attesa di una grande manifestazione sulla giustizia che potrebbe essere organizzata proprio a Milano. Doppio appuntamento, dunque. Ieri il presidio davanti al ribattezzato «palazzo dingiustizia», oggi Giuliano Ferrara che invita a raccolta il popolo di quelli «in mutande, ma vivi». Lappuntamento è per le 10,30 al teatro Dal Verme per lanciare il Manifesto anti guardoni a cui parteciperà anche il governatore Roberto Formigoni. «Basta con il buco della serratura» sarà il grido di chi è stufo della pornopolitica. «Una manifestazione - anticipa il direttore del Foglio - seria, responsabile, ma anche un po canzonatoria». Come scenografia centocinquanta slip colorati appesi a tre fili da bucato. In sala anche Alessandro Sallusti e Piero Ostellino, Iva Zanicchi e Camillo Langone.
Ieri, intanto, il popolo del centrodestra è già sceso in piazza davanti al tribunale per un «presidio della libertà» organizzato dai sottosegretari Daniela Santanchè e Mario Mantovani nel suo nuovo ruolo di coordinatore regionale del Pdl. «Resistere, resistere, resistere» il cartello e lo slogan ripetuto per invitare Berlusconi a non mollare. «Vi do una notizia - calamita tutte le telecamere e i taccuini la Santanchè -, questo processo finirà in niente, non ci sono vittime dato che quelle presunte smentiscono di esserlo e non cè concussione perché non cè un concusso. Questo è il palazzo dellingiustizia. E io voglio sapere poi chi pagherà. Non pagherà nessuno, nonostante con un referendum gli italiani abbiano votato per la responsabilità dei giudici». Per Mantovani «un presidio di libertà per opporsi alluso strumentale della giustizia.
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