Tutta la città, appena 48mila abitanti, coinvolta nella megafesta con caroselli di auto e bandiere ovunque: si andrà avanti per tutta la settimana Impresa storica: il Frosinone conquista la B Battendo il Grosseto per 1-0 nella partita di ritorno dei pla

Igor Traboni

Frosinone in serie B. Battendo il Grosseto per 1-0, nella partita di ritorno della finale play off di serie C, la squadra ciociara ha tagliato il traguardo della serie B, risultato mai raggiunto dalla formazione giallo-blu e prima formazione della regione ad arrivare a tanto, dopo Roma e Lazio.
Al triplice fischio finale la città è letteralmente impazzita di gioia: caroselli di auto, bagni nelle fontane, musiche e balli dovunque. La festa andrà avanti per tutta la settimana, per un evento storico, destinato a far piombare la città alla ribalta nazionale, dopo anni di anonimato, non solo calcistico.
La partita di ieri è iniziata in verità fin dalla mattina, con una città in trepida attesa e il vecchio stadio stracolmo di 8mila spettatori (tutti quelli della capienza massima) già tre ore prima dell’inizio, nonostante la pioggia battente. Una volta in campo, è stato il Frosinone a fare la partita, con il gol liberatorio del folletto Martini, appena entrato al posto di Ginestra, al 27’ del primo tempo. I padroni di casa hanno avuto altre occasioni per raddoppiare, ma soprattutto hanno saputo amministrare la partita, senza mai chiudersi e lottando su ogni pallone. Neanche l’infortunio del portiere titolare Zappino, un giovane già richiesto da squadre di serie A, ha rallentato la spinta dei padroni di casa. Il Grosseto, a parte un paio di occasioni, una delle quali è sfociata in una clamorosa traversa, non ha mai impensierito il Frosinone e il secondo tempo, con il sole tornato a splendere sullo stadio Comunale, è stato giocato tra le «ola» continue del pubblico in delirio, con altre migliaia di persone uscite in strada e pronte a far festa nel piazzale antistante lo stadio, con un urlo continuo «serie B, serie B» che rimbalzava come un’eco da una parte all’altra della città. Alla fine, anche il tecnico ospite, l’ex giocatore di serie A Massimiliano Allegri, ha sportivamente riconosciuto la forza dei ciociari. Alla fine, una pacifica invasione di campo e l’inizio liberatorio della festa in città ha salutato il momento storico del salto in serie B, dopo appena due anni di C1. Secondo le forze dell’ordine, nelle strade cittadine si sono riversate almeno quarantamila persone, un record nel record, calcolando che Frosinone ha 48mila residenti, ma ovviamente in tantissimi sono arrivati anche dai paesi circostanti, nel segno di un traguardo che ha accomunato tutta la terra di Ciociaria, di cui Frosinone è il capoluogo storico. Gruppi di sportivi sono arrivati perfino da Colleferro e Velletri e dalle limitrofe province dell’Abruzzo e del Molise, per non dire di immigrati rientrati appositamente da Francia, Inghilterra e Irlanda, mentre in curva hanno visto la partita con gli ultras del Frosinone tifosi provenienti da Messina e Pagani, storicamente gemellati con i tifosi canarini, come si chiamano per l’appunto gli ultras frusinati. Sul sito Internet della società e ai giornali locali sono arrivate decine e decine di telefonate di felicitazioni da ogni parte d’Italia. Un successo che premia la caparbia e la voglia di investire del presidente Maurizio Stirpe e del suo vice Arnaldo Zeppieri, la lungimiranza del direttore generale Mario Graziani che ha costruito la squadra e di Ivo Iaconi, alla terza promozione in serie B, che l’ha allenata. Lacrime di gioia e solito streap-tease per tutti i giocatori, al termine di un campionato condotto sempre al secondo posto, alle spalle solo della corrazzata Napoli, promossa direttamente in serie B.

Un successo che pone subito interrogativi immediati per la serie B, che sarà impossibile giocare nel vecchio stadio, che non a caso qui viene chiamato «Matusa», insufficiente e insicuro. A Frosinone da anni c’è un altro stadio da 20mila posti da ultimare, ma si aspetta ancora che la Regione sblocchi la pratica. Ma a questo si penserà da domani: a Frosinone è festa.

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