Vincendo il sì a Mirafiori hanno vinto Sergio Marchionne, il futuro di quell’azienda e dunque il lavoro di quei 5mila e più operai. Perdendo il fronte del no, hanno perso in molti. Ha perso anzitutto una parte del sindacato, la Fiom di Maurizio Landini, un pezzo della Cgil. Landini aveva sostenuto che questo referendum era illegittimo perché Marchionne aveva detto e ripetuto che se avesse vinto il no la Fiat avrebbe fatto i bagagli e se ne sarebbe andata. Non le conveniva rimanere lì. Queste ragioni per Landini non erano sufficienti. Il referendum sarebbe stato legittimo se Marchionne avesse fatto quello che chiedeva il sindacato, altrimenti l’illegittimità avrebbe colpito Marchionne e la Fiat. Un modo molto particolare di ragionare, ma tant’è. Avremmo voluto chiedere a Landini se sarebbe stato legittimo che a Mirafiori la Fiat avesse continuato a perdere quattrini e se sarebbe stato altrettanto legittimo che questi quattrini persi, come nel passato, li avesse dovuti mettere lo Stato, cioè tutti noi. È questa la legittimità che cercava e invocava Landini? Comunque sia Landini ha perso, e con lui ha perso la Fiom. Ma ha perso un po’ anche la Cgil, perché, fuori dai riflettori, molti della Cgil hanno dichiarato che non condividevano le posizioni della Fiat ma alla fine l’hanno, se non appoggiata, almeno difesa. Così in Italia il mondo delle relazioni industriali un passo in avanti non lo farà mai. Peccato, per la Cgil e per il neosegretario Camusso era una buona occasione. Ma ha perso anche una parte della Confindustria, quella che non ha avuto il coraggio di abbracciare (chiamiamolo così) l’« esperimento Marchionne» - notare che questo esperimento in molti Paesi europei è la realtà quotidiana. È la Confindustria concertativa a tutti i costi. È quella parte di industriali italiani per i quali se in una contrattazione, alla fine, non si decide per il meglio, va bene lo stesso.L’importante è esserci tutti, comunque, a ogni costo, non rompere mai nessun tavolo. È quella concertazione che per la ricerca spasmodica del minimo comun denominatore ha fatto viaggiare spesso questo Paese rasoterra. Rasoterra ma tutti insieme, meglio che volare lasciando qualcuno a terra, come ha fatto Marchionne. E ha perso anche una parte del Pd, quella che volendo strizzare un occhio a Marchionne e uno a Landini li ha strizzati contemporaneamente tutti e due e non ci ha capito più niente. Nei momenti di svolta non è vero ciò che ha teorizzato Bersani, e cioè che bisogna tenere, comunque, tutto insieme. In certi casi non è possibile. A Mirafiori non era possibile farlo, e la vittoria decretata dagli operai pensiamo che possa avere un qualche valore anche per Bersani. Un miracolo Bersani lo ha fatto: ha resuscitato Walter Veltroni, che non è poco. E per tenere insieme tutto ha spaccato il Partito democratico. Infine hanno perso anche quegli intellettuali alla Luciano Gallino che vedono i passi avanti delle relazioni industriali come il fumo negli occhi.
Intellettuali che hanno fatto una operazione spregiudicata: hanno disegnato un mondo impossibile, si sono accorti che qualcuno ci crede, lo custodiscono come gli alpinisti custodiscono uno spuntone di roccia cui aggrapparsi per non cadere. Se poi casca il mondo e si inducono le persone a fare scelte sbagliate, questo non conta. L’importante è preservare le loro idee, che nel caso che li riguarda sono anche il loro core business.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.