Oggi sabato 10 febbraio si celebra la Giornata del ricordo, per mantenere viva la memoria sugli orrori delle foibe e sul dramma degli esuli istriani. Una tragedia indelebile della storia di questo Paese, frutto dell’odio del regime comunista di Tito. La ricorrenza è stata protagonista anche nella serata finale del Festival di Sanremo: per introdurre il tema del ricordo delle vittime delle foibe, Amadeus è partito dall'omaggio al cantautore Sergio Endrigo, nato a Pola e costretto nel 1947, a causa della cessione d'Istria a Jugoslavia fu costretto a lasciare la sua città natale con altri 250 mila connazionali.
“Le milizie di Tito misero in atto una strage di massa facendo morire nel mondo una quantità incredibile di uomini, donne, bambini nelle foibe. Una vicenda a lungo dimenticata che appartiene all'epoca oscura delle dittature e ci fa riflettere sul valore della memoria e soprattutto della verità”, le parole di Amadeus sul palco del Teatro Ariston: “Oggi è la 'Giornata del ricordo’ istituita per tenere viva la memoria di una delle pagine più tragiche della nostra storia”. Come facile immaginare, la parola “comunismo” non è mai stata citata. Ma già il momento dedicatogli è un grande passo in avanti. Ma purtroppo non è tutto.
Sì, perché sui social network si sono scatenati i soloni rossi. La maggior parte degli integralisti falce e martello hanno giustificato l’orrore delle foibe puntando il dito contro le responsabilità di Benito Mussolini e di Adolf Hitler, dimenticando qualche passaggio nella storia. I compagni – tutti rigorosamente senza nome reale e con foto fake – hanno reso omaggio alle azioni di Tito, ecco una carrellata di post comparsi su X, ex Twitter: "È assurdo che si ricordino le vittime delle foibe per mano dei titini senza fare neanche un cenno alle vittime slave per mano dei fascisti", "Amadeus una slavina di falsità sulle #Foibe propedeutiche al revisionismo, confondendo Storia con storie”, “Basta con queste invenzioni sulle foibe”.
Ovviamente c’è chi ha accusato Amadeus e la Rai di voler fare un omaggio al governo Meloni, senza dimenticare i pro-Palestina che hanno biasimato il momento dedicato alla Giornata del ricordo, invocando un intervento su quanto sta accadendo in Medio Oriente. Tutto pur di rovinare un ricordo importante per il Paese, con buona pace dei talebani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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