Il Castello delle cerimonie, così impropriamente denominato nel programma televisivo che lo ha reso celebre negli ultimi dieci anni, si avvia a chiudere i battenti: stando a quanto comunicato dal sindaco di Sant'Antonio Abate, comune della provincia di Napoli nel quale è ubicata la struttura ricettiva del 'Grand Hotel La Sonrisa', la gestione di Imma Polese, figlia del fu "Boss delle cerimonie" Antonio e del consorte Matteo Giordano si concluderà entro il prossimo mese.
"In vista della completa acquisizione a patrimonio del Comune del complesso immobiliare denominato 'Grand Hotel La Sonrisa', in seguito al verdetto irrevocabile della sentenza emessa lo scorso febbraio dalla Corte di Cassazione", si legge in una nota del primo cittadino Ilaria Abagnale, "gli uffici comunali hanno comunicato alle società interessate l'avvio delle procedure per la revoca delle licenze che porteranno alla cessazione delle attività alberghiera e di ristorazione che avverrà entro fine dicembre 2024".
Ancora poche settimane, quindi, e si chiuderanno anche le operazioni di sgombero dei locali avviate lo scorso mese di ottobre, atto conclusivo di un lungo iter giudiziario iniziato dieci anni fa per via della contestazione di un abuso edilizio. La sentenza di confisca irrevocabile in favore del comune di Sant'Antonio Abate è stata pronunciata dalla Corte di Cassazione lo scorso mese di febbraio, e da allora la famiglia Polese sta versando all'Ente locale un canone mensile di 30mila euro a titolo di indennità di occupazione.
"A seguito di un verbale, di un preciso atto di indirizzo della Giunta comunale agli uffici e dopo la recente interlocuzione con la Prefettura di Napoli", spiega ancora il sindaco nel comunicato ufficiale, "sono state avviate tutte le procedure in vista della completa acquisizione a patrimonio comunale del complesso immobiliare e dei terreni per oltre 40mila metri quadrati, già di proprietà del Comune di Sant'Antonio Abate in virtù di una sentenza passata in giudicato che sancisce la lottizzazione abusiva compiuta in quell'area, sentenza che ora l'Ente comunale sta eseguendo".
Oltre ciò, essendoci un vizio di conformità urbanistica per via degli abusi edilizi accertati dalle indagini degli ultimi anni è impossibile tanto rilasciare ex novo quanto mantenere le autorizzazioni all'esercizio dell'attività commerciale, così come quella di"somministrazione al pubblico di alimenti e bevande", e questo nonostante che i Polese esercitino la loro attività in possesso di regolare autorizzazione comunale. La famiglia è già stata informata in via ufficiale della deadline, e avrà 15 giorni di tempo per presentare eventuali controdeduzioni.
Chiaramente il futuro del "Castello" come struttura ricettiva è in pericolo, e sulla nuova destinazione d'uso del complesso non c'è ancora accordo in Comune, anche se si garantisce che le decisioni in merito"saranno comunicate di volta in volta, sempre con la massima trasparenza". La prima conseguenza è che la trasmissione televisiva, privata del suo elemento unico e distintivo, potrebbe essere anch'essa giunta al capolinea: l'ultima stagione in corso d'opera, iniziata a settembre, è infatti composta da episodi registrati prima dell'inizio delle opere di sgombero.
Si concluderà quindi dopo dieci anni un'esperienza televisiva avviata nel 2014 dal padre di Imma Don Antonio Polese, "Il Boss delle Cerimonie" che aveva dato nome alle prime stagioni.
Dopo la sua morte nel 2016 era stata la figlia a prendere le redini del programma, anche se in realtà la vicenda giudiziaria affonda le sue radici quando il Boss era ancora in vita (2011): allora fu contestata la lunga serie di abusi edilizi iniziata nel lontano 1979 su un'area, per l'appunto, vasta oltre 40mila metri quadri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.