Squid Game 2? Era meglio se la trama la scriveva l'Ia (solo per chi l'ha visto)

La sceneggiatura della seconda stagione della celebre serie è noiosa, con potenzialità sprecate. E l'intelligenza artificiale ha avuto idee decisamente migliori rispetto agli sceneggiatori

Squid Game 2? Era meglio se la trama la scriveva l'Ia (solo per chi l'ha visto)
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Il mio pensiero su Squid Game 2, per chi lo ha visto, e lo hanno visto in tanti, rimanendone delusi, giustamente. Perché? Perché Squid Game 2 ha una sceneggiatura noiosa, a un certo punto lo guardi perché lo devi guardare, sperando succeda qualcosa di diverso. E pensare che nel 2021 Hwang Dong-hyuk dichiarò di non volerne fare un seguito, solo se gli fosse venuta un’idea buona. L’idea buona non gli è venuta, ma visto il successo una vagonata di soldi da Netflix sì.

Insomma, Seon Gi-hun si ritrova come un fesso nella stessa situazione, il detective Hwang Jun-ho vaga di isola in isola per trovare il luogo dei giochi e il fratello, Front Man dell’organizzazione, che nel nel frattempo è 001 all’interno del gioco e Senon è talmente rimbecillito che, avendo già vinto il primo Squid Game dove il capo era infiltrato tra i concorrenti, non se ne accorge, non gli viene nessun dubbio, anzi ci si allea per organizzare una rivoluzione. Oltretutto l’infiltrato ha lo stesso numero dell’infiltrato del primo Squid Game, 001, ma Senon non ci fa caso. L’impressione è di rivedere la prima stagione ma in peggio. Non una «cagata pazzesca», per citare il ragionier Ugo Fantozzi, però siamo lì, una potenzialità buttata nel cesso.

A tal punto che ho fatto una prova en passant, ho chiesto all’AI una possibile trama alternativa di Squid Game 2. Ecco cosa mi ha risposto, in meno di un secondo (e me ne avrebbe date mille di alternative, prendo la prima tanto per farvi capire): «Dopo aver vinto i giochi, Gi-hun decide di utilizzare la sua fortuna per creare una fondazione che aiuti le famiglie delle vittime dei giochi. Tuttavia, scopre che l’organizzazione dietro i giochi è ancora attiva e sta pianificando un nuovo torneo con partecipanti provenienti da tutto il mondo. Gi-hun, determinato a fermarli, si allea con un gruppo di ex partecipanti che sono sopravvissuti ai giochi precedenti. Insieme, formano una squadra segreta con l’obiettivo di infiltrarsi nel nuovo torneo e raccogliere prove per smascherare l’organizzazione. Nel nuovo torneo, i giochi sono ancora più crudeli e sofisticati, mettendo alla prova non solo la forza fisica, ma anche la capacità di lavorare in squadra e la fiducia reciproca. Tra i nuovi partecipanti ci sono un hacker esperto, una dottoressa e un ex poliziotto, ognuno con le proprie abilità uniche che si rivelano cruciali per la sopravvivenza. Mentre Gi-hun e la sua squadra cercano di sabotare i giochi dall’interno, scoprono che l’organizzazione ha legami con figure potenti e corrotte in tutto il mondo. La stagione culmina in un’operazione di salvataggio ad alto rischio e in un confronto finale che rivela i veri leader dietro i giochi».

Già

meglio. Mio rendo conto che l’AI per gli sceneggiatori è una tragedia, ma se dopo tre anni, e dopo il successo, e dopo i soldi di Netflix, tirate fuori quella pappetta riscaldata, bastavano davvero cinque minuti con ChatGPT.

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