"Mondo a misura di uomo bianco etero...": la lezione politicamente corretta di Mannino a Sanremo

L'attrice palermitana si prende tutto il palco dell'Ariston per un'esibizione che incrocia comicità e messaggi di riflessione

"Mondo a misura di uomo bianco etero...": la lezione politicamente corretta di Mannino a Sanremo
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E menomale che non doveva essere il Festival dei monologhi. Lasciando da parte i messaggi pacifisti di Dargen D'Amico ed Eros Ramazzotti, nella terza serata della 74esima edizione di Sanremo va in scena il monologo a metà strada tra il comico e il riflessivo di Teresa Mannino, non privo di una cultura woke. La comica palermitana si prende il palcoscenico del teatro Ariston, ritagliandosi un momento tutto suo dopo le gag con Amadeus e Russel Crowe. "Non vedo l'ora di essere in diretta, perché nessuno mi può tagliare - aveva scherzato in conferenza stampa -. È una vita che mi preparo. Non a Sanremo, ma a dire quello che penso. Ed è quello che farò anche sul palco". E così effettivamente è stato. Con un risultato che ha spaccato in due gli utenti social.

"Protagora diceva che l'uomo è misura di tutte le cose - esordisce Mannino nel suo discorso -. Oggi diremmo che l'uomo bianco etero è misura di tutte le cose. Solo che quest0uomo ha perso la misura. E le donne? Non possiamo dire animale umano?". L'attrice e co-conduttrice della terza serata di quest'anno aggiunge: "Noi siamo animali e ce lo dobbiamo ricordare. L'animale umano. Abbiamo la stessa origine. Abbiamo il 66% del patrimonio genetico uguale alle banane mentre con gli scimpanzé il 98%. Noi ci sentiamo superiori perché parliamo". Mannino prosegue con il suo ragionamento, strappando talvolta qualche applauso dalla platea sanremese e afferma: "Questo è lo stesso atteggiamento di noi siciliani che, quando incontriamo qualcuno che non capisce il nostro dialetto, lo chiamiamo cretino. Noi continuiamo a ripetere una frase fino a quando l'altro non la capisce".

Continuando con il paragone con la Sicilia, Teresa si rivolge a Massimo Giletti presente in prima fila in sala con una frase in dialetto che il giornalista piemontese dovrebbe tradurre: "Cu Cu?", ovvero "Con chi?". La Mannino riporta vari esempi di modi di vivere del mondo animale: formiche, scimmie. Tutti esseri che convivono con la natura senza distruggerla e da molto più tempo dell'uomo, che invece - stando alla visione dell'artista non porta altro che distruzione, senza pensare alle conseguenze. "Noi esseri umani abbiamo la stessa presunzione verso tutti gli stessi esseri viventi solo perché noi parliamo; loro non comunicano come noi. Ma loro lo fanno, solo in modo diverso". Secondo la comica "noi esseri umani siamo fissati con il potere su: sugli altri uomini, sulle donne, sui bambini". Ma a lei invece piacerebbe avere solo il potere di: "Il potere di ridere, di vestirmi con le piume, di ballare in strada".

Il messaggio che conclude il suo monologo è infine il seguente, con una sorta di gioco di parole: "Io non sono disposta a ignorare le storie che non sono ancora passate. Se non è passato, non è il momento di passare oltre".

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