Ucciso a calci e pugni perché difendeva il figlio

VentimigliaInterviene per salvare il figlio di 22 anni dal pestaggio di un gruppo di romeni, ma viene a sua volta aggredito e viene ucciso a calci e pugni. È accaduto all’una della scorsa notte in Liguria a Torri, frazione di Ventimiglia, davanti a molti testimoni. Per questi fatti quattro giovani romeni sono in stato di fermo, con l’accusa di omicidio preterintenzionale. La vittima, Walter Allavena, 53 anni, idraulico, era intervenuto in difesa del figlio che, insieme con altri italiani, era stato aggredito da un gruppo di stranieri fra i quali Mereut Marius Ciprian di 31 anni, Mihut Andrei Bogdani di 21, Mihai Aredelean di 18 e Mereut Aurelian Sebastian di 34. Gli inquirenti sono risaliti ai quattro dopo aver raccolto le testimonianze delle persone che hanno assistito al pestaggio, tra le quali anche alcuni loro connazionali.
Secondo le indagini effettuate da Polizia e Carabinieri, la lite sarebbe nata per futili motivi in un’osteria dove era in corso una festa. Sembra che i quattro, uno residente a Torri e gli altri in una frazione poco distante di Ventimiglia, fossero arrivati già ubriachi e cercassero solo un pretesto per scatenare un litigio. Dopo aver individuato un gruppo di giovani italiani, tutti poco più che maggiorenni, il pretesto è stato trovato nel tentativo di accarezzare un cane. Il rifiuto da parte del proprietario avrebbe scatenato le prime tensioni, che si sono però limitate a insulti e minacce. La situazione sembrava essersi calmata. Dopo poco però i romeni sarebbero tornati all’attacco aggredendo gli italiani e inscenando una vera colluttazione. Le grida hanno attirato l’attenzione di molti dei residenti che sono scesi in strada. Tra questi anche Walter Allavena che, avendo visto il figlio tra gli aggrediti, è intervenuto cercando di sedare la rissa. Dopo aver separato il figlio dal gruppo si era incamminato con lui verso casa ma è stato raggiunto dai romeni, che lo hanno accerchiato scatenando la propria furia con calci e pugni e lasciandolo esanime a terra. All’arrivo dei soccorsi l’uomo era già agonizzante e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Sul posto sono giunte in pochi minuti anche le forze dell’ordine, che hanno iniziato subito a raccogliere le varie testimoniane, fino ad arrivare al gruppetto di romeni. Dopo diverse ore di serrato interrogatorio, dove sembra che nessuno abbia ammesso le proprie responsabilità, per i quattro è scattato il provvedimento di fermo. Sarà l’autopsia a chiarire i motivi del decesso riconducibile a un colpo alla testa, diretto o a seguito di una caduta, oppure a un attacco cardiaco.
La piccola frazione, intanto, si interroga su questo episodio di inspiegabile violenza. In passato non c’erano mai state particolari tensioni tra la popolazione locale e la comunità dei romeni che ha scelto alcuni paesi dell’entroterra come residenza.

Tutto questo accade mentre proprio a Ventimiglia l’emergenza profughi sta assumendo connotati preoccupanti: la scorsa notte, si sono registrate le prime risse in centro tra alcuni gruppi di tunisini ubriachi che, in attesa di entrare in Francia, si trovano a vivere nella città di confine. Dopo qualche settimana di tranquillità, dove era convenienza degli immigrati stessi tenere bassi i toni, si iniziano così a registrare le prime tensioni anche in vista dei respingimenti in Tunisia.

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