I segnali di ripresa ci sono, li abbiamo visti ai saloni settembrini di Cannes e Monaco, e con le regole della Circolare sul leasing emanata a luglio, godremo nuovamente di un valido strumento di sviluppo.
La vendita delle barche darà forza alla filiera dell'industria, nella nautica italiana molto forte, la nostra componentistica ha il maggior numero di aziende e il fatturato più alto del mondo: nel 2008 circa 1,4mld. Oltre a nuovi maxiyacht, di cui siamo i primi produttori al mondo, quest'anno abbiamo diverse novità nelle fascie dimensionali medie e piccole.
"Il comparto della nautica è giovane, ma molto trasversale", dice Anton Francesco Albertoni presidente di Ucina, "la nostra forza consiste nell'occuparci di tutta la filiera delle aziende che contribuiscono alla produzione e industrializzazione della barca, poi d'accompagnarla nel suo percorso in mare, tramite le società di servizi e la portualità. Al tavolo del nostro Consiglio direttivo siedono il titolare del porto turistico, il produttore del gommone di 5mt e quello dello yacht di 60mt: aziende d'ogni parte d'Italia. Una pluralità che ci permette d'usufruire di tanti messaggi, quindi di ambire a dare risposte a tutta la filiera, il resto lo fa questo mondo di imprenditori e clienti appassionati. Nel 2008 all'assemblea di Roma, dissi che la passione sarebbe stato il filo conduttore che ci avrebbe portato fuori dalla crisi.
Ne abbiamo avuto conferma a Cannes alle conferenze del Gruppo Ferretti e di Azimut Benetti, che hanno evidenziato la passione con cui stanno guidando le aziende e quanto sia importante avere clienti animati da quella per il mare".Ucina è gemellata con Show Management, che organizza i saloni di Miami e Fort Lauderdale; in veste di advisor dell'Associazione nautica cinese, collaborerà a regolamentare la nautica da diporto in Cina.
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