«La Ue ci deve aiutare contro i clandestini»

Se fosse una donna, sarebbe il simbolo dell’anti-velina. Classe ’76, a 21 anni è leader provinciale di Azione giovani e a 28 diventa vicepresidente nazionale. Entra in consiglio comunale nel 2006 e in poche settimane lo eleggono capogruppo di An. Carlo Fidanza, candidato del Pdl al Parlamento europeo, pochi mesi fa ha avuto anche il tempo di diventare papà del piccolo Guglielmo.
Ma 33 anni non sono pochi per un europarlamentare?
«Mi ritengo un giovane serio e affidabile, credo che conti il curriculum politico più che l’età, e l’esperienza di anni nella pubblica amministrazione è garanzia che non sono uno sprovveduto. E il legame col territorio, la politica in mezzo ai milanesi, tra i giovani, nelle scuole e nelle università, mi aiuterebbe a portare le richieste vere della gente a livello europeo».
Il problema più sentito è la sicurezza: cosa può chiedere al Parlamento Ue?
«Nonostante qualche fondo stanziato, la sensazione è che l’Europa abbia abbandonato l’Italia a dover contrastare da sola l’immigrazione clandestina, un flusso incontrollato di disperati dalla Libia e dagli altri Paesi del nord Africa, anzi in qualche caso ha anche criticato la nostra politica. Questa situazione non è più tollerabile, l’Ue devi aiutarci, anche economicamente».
Dai banchi Ue può lavorare anche per Expo 2015?
«Certo, ad esempio promuovendo accordi in sede europea per il turismo e la collaborazione sull’alimentazione e della sicurezza alimentare, che saranno i temi dell’esposizione».

Lascerebbe Palazzo Marino per Strasburgo?
«Mi piacerebbe poter finire il lavoro iniziato tre anni fa, sono tra i più presenti alle sedute di Palazzo Marino e riuscirei a portare avanti entrambe gli impegni, ma resterei solo se fosse il partito a chiedermelo».