L'argentino più famoso del mondo non ha visto l'Argentina laurearsi campione del mondo in Qatar. Sembra, infatti che Francesco non abbia seguito in diretta la finale che ha visto la Seleccion sconfiggere i Blues alla lotteria dei rigori dopo un match destinato ad entrare nella storia del calcio. Il motivo? Un fioretto fatto nel 1990 alla Vergine del Carmelo e che consisteva nel non vedere più la televisione. È quanto aveva confidato il Papa in un'intervista del 2015 a La Voz del Pueblo ammettendo anche di leggere un solo quotidiano, La Repubblica fondata da quell'Eugenio Scalfari che in più di un'occasione è stato ricevuto a Santa Marta prima di morire.
C'è da dire che il rapporto di Bergoglio con la televisione non è del tutto inesistente: lo dimostra la recente intervista concessa in esclusiva a Fabio Marchese Ragona e andata in onda su Canale 5. Un'occasione divenuta ormai tradizionale visto che è la terza volta che Francesco sceglie la rete ammiraglia di Mediaset per raccontarsi agli italiani. Durante il suo pontificato, non ha fatto mancare anche incursioni telefoniche come accaduto per i 30 anni del programma Unomattina e nella trasmissione A sua immagine condotta da Lorena Bianchetti.
Il Papa è un appassionato di calcio e nella già citata intervista a Marchese Ragona ha raccontato che da piccolo andava allo stadio con i genitori. Lo stadio era il Gasómetro che si trovava nel quartiere di Boedo di Buenos Aires ed ospitava le partite in casa del San Lorenzo, la squadra di cui è ancora grande tifoso. Anni fa Il Pais riportò la notizia del sostegno papale alla causa dei tifosi dello storico club argentino che rivolevano il terreno su cui sorgeva il vecchio stadio e nei pressi del quale era stato aperto un supermercato.
Non è un caso che Bergoglio sia un supporter del San Lorenzo: questa squadra, infatti, fu fondata nel 1908 da un salesiano, padre Lorenzo Massa e proprio dall'abito talare la squadra prese il nome di corvi. Parlando a braccio nel 2015 nella Basilica di Santa Maria Ausiliatrice di Torino, Francesco ha ricordato le origini cattoliche del suo club con "i colori della Madonna, il rosso ed il blu" ed ha spiegato che il padre, migrante italiano, subito si appassionò al San Lorenzo. Il Papa l'ha anche definita "la migliore squadra di Argentina".
Nell'omelia scherzosa dell'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini pronunciata per la nomina a cardinale del vescovo di Como, Oscar Cantoni, il Papa è stato punto proprio sulla fede calcistica. Il successore del cardinal Scola, infatti, tra le motivazioni ironiche elencate per giustificare la mancata porpora a lui, ha detto che "il Papa è tifoso del River,che non ha mai vinto niente, e forse ha pensato che quelli di Como potrebbero essere un po' in sintonia perché si sa che lo scudetto è a Milano". In realtà, Bergoglio è del San Lorenzo che ha in bacheca 15 titoli nazionali. Lo stesso Delpini, nel suo discorso di scuse per quelle parole che avevano creato non poche polemiche, si è corretto su questo punto.
Nel mondiale brasiliano del 2014, quando l'Argentina arrivò in finale contro la Germania che poi vinse, Francesco scherzò con una guardia svizzera in occasione degli ottavi di finale che vide i biancocelesti sfidare la nazionale elvetica e poi batterla con sofferenza ai supplementari, dicendogli che sarebbe stata "una guerra".
In occasione di quel mondiale, il Papa avrebbe assicurato all'allora presidente brasiliana Dilma Rousseff che sarebbe rimasto neutrale nel tifo. Chissà se questa volta, di fronte alla vittoria di Messi e compagni, sarà riuscito a trattenersi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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