
Inizia bene la quattordicesima giornata di ricovero di Papa Francesco che "nella notte ha dormito bene e ora sta riposando": lo ha comunicato poco dopo le ore 8 la sala stampa della Santa Sede. Inizia quindi bene la giornata del pontefice che rimane tutt'ora in prognosi riservata ma che ormai da oltre 24 ore il quadro clinico dà numerosi segnali di miglioramento. Sarà importante capire, adesso, quale sarà il bollettino che l'equipe medica diramerà nel tardo pomeriggio per confermare il processo verso la guarigione dopo gli esami quotidiani per controllare i vari parametri ai quali è sottoposto Bergoglio.
Annullata l'Udienza Giubilare
Intorno alle ore 11, la Santa Sede ha fatto sapere che il Papa è stabile "si è svegliato, è in poltrona, ha fatto colazione, segue la terapia prescritta e svolge ulteriori analisi" i cui risultati si potrebbero già sapere stasera. L'umore continua a essere buono e la respirazione è coadiuvata dall'ossigeno. Sabato 1° marzo, invece, è stata annullata l'Udienza Giubilare "per il perdurare della degenza ospedaliera del Santo Padre". Non si sa ancora, invece, se l'Angelus di domenica sarà sempre in forma scritta e non si conoscono ancora le disposizioni sugli eventi di inizio Quaresima previsti la prossima settimana.
Si allontana il rischio sepsi
Dal bollettino serale di ieri c'è un nuovo e ritrovato ottimismo vista l'assenza dell'insufficienza renale, la mancanza di crisi respiratorie e le notizie confortanti dalla tac ai polmoni che non ha riscontrato un peggioramento dell'infiammazione ma una "normale evoluzione del quadro flogistico polmonare". Le cure, che iniziano a fare il loro effetto, scongiurano il rischio della sepsi, ossia dell'infezione che possa passare dai polmoni al sangue. A dirlo al Giornale è stato il professor Matteo Saporiti, pneumologo al Niguarda di Milano. "Al momento è escluso che l'infezione sia passata dai polmoni al sangue. L'infezione fuori controllo è pericolosa perché provoca un abbassamento della pressione a tal punto da provocare un'insufficiente irrorazione degli organi e quindi un deficit della loro funzione. Ma il rischio per ora è stato scongiurato".
Quando potrebbe essere dimesso
È assolutamente prematuro poter parlare di dimissioni, per Papa Francesco, specialmente fino a quando la prognosi resterà riservata: c'è attesa e speranza affinché possa migliorare in maniera definitiva ma a livello ipotetico il suo ricovero potrebbe durare "cautelativamente non meno di 15 giorni", ha spiegato Saporiti. Praticamente ogni giorno il pontefice riesce a lavorare e muoversi, seppur in maniera limitata, riuscendo a non rimanere sempre a letto ma a stare anche in poltrona, un altro segnale molto positivo per un uomo di 88 anni che ha molte patologie.
Le preghiere in Piazza San Pietro
"Dio conceda a Papa Francesco di riprendere al più presto il suo servizio apostolico nell'integrità delle sue forze fisiche e con quel dinamismo pastorale che lo caratterizza": a dirlo è stato il cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio cardinalizio, aprendo il Rosario a Piazza San Pietro ieri sera intorno alle ore 21. "Dopo il bollettino medico di ieri sera ci siamo sentiti tutti confortati. Con un confratello ci siamo detti che le nostre preghiere stavano avendo effetto. Tuttavia dobbiamo essere realisti: ancora la prognosi non è stata sciolta, il Papa ha i suoi 88 anni per cui non dobbiamo desistere dal pregare affinché egli si senta sempre sostenuto dall'aiuto di Dio": a dirlo è stato Il cardinale Angelo Becciu che in queste sere ha preso parte al Rosario in Piazza San Pietro.
La prefazione sul libro
Quelle dei sacerdoti e delle religiose "saranno vocazioni realizzate e felici se si lasciano plasmare dalla Grazia e lavorano sulla propria umanità originale e unica perché diventi consapevole e armoniosa": lo ha scritto il 6 gennaio Papa Francesco nella prefazione del libro "Vocazioni Felici. Integrare orientamento sessuale, affetti e relazioni" di Chiara D'Urbano per il Gruppo Editoriale San Paolo e di cui La Stampa oggi ha pubblicato un breve stralcio.
In questo testo il pontegice spiega che sono ben integrati i preti e le religiose che sono in grado di "riconoscere e benedire il 'cuore'" mentre "non integrate sono le persone critiche che hanno messo il cuore sotto chiave o sperimentano il vuoto della loro vocazione e allora cercano altro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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