"Vogliamo essere un sindacato di strada per affermare i diritti della persona nei luoghi di lavoro e nel territorio". Per l'ideale inchino alla sacra pantofola, Maurizio Landini è dovuto ricorrere a una certa dose di retorica. Davanti al Pontefice, certo, i discorsi rischiano spesso di ricadere nell'astrattismo e in effetti il segretario generale della Cgil non si è allontanato dalla prassi. Ambiente, diritti, migranti, lotta alla disoccupazione: davanti a Papa Francesco, il sindacalista ha elencato tutti i temi a lui più cari, riuscendo a conquistare l'attenzione del Pontefice. "Bravo quel ragazzo!", ha infatti chiosato Bergoglio a braccio, riferendosi in modo scherzoso proprio a lui.
Landini dal Papa, cosa gli ha detto
Il placet papesco ha chiaramente esaltato i quasi 5mila delegati del sindacato presenti stamani in Vaticano nell'Aula Paolo VI. E ti credo, potrebbe commentare sarcasticamente qualcuno: in un momento in cui la fiducia nelle sigle sindacali di sinistra non è più quella di un tempo (ora anche le roccaforti operaie sono passate a destra), l'approvazione del Papa è una manna dal cielo. Sotto il Cupolone, Landini ha peraltro pronunciato un ossequioso discorso per spiegare al Pontefice quanto la Cgil sarebbe in sintonia con la sua visione del mondo. "Ci rivolgiamo a lei perché, seguendo il suo insegnamento, quello che ha detto e in particolare avendo letto attentamente le sue encicliche 'Laudato Sì' e 'Fratelli tutti', abbiamo trovato una grande consonanza sui problemi, sulle preoccupazioni che oggi travagliano l'umanità e il mondo...".
L'ecologia integrale e i migranti
"Ci convince quella idea di ecologia integrale che è una nuova visione economica, sociale ed ambientale che pone al centro la persona, i suoi diritti e l'ambiente respingendo la cultura dello scarto", ha continuato Landini, con voce di tanto in tanto segnata dall'emozione. E ancora, in un profluvio di belle parole, il sindacalista ha spiegato al Papa: "La sua costante ricerca del dialogo tra diversi, l'invito alla fratellanza e del prendersi cura degli altri sono la condizione per realizzare, qui ed ora, quella rivoluzione culturale e quella trasformazione sociale di cui anche noi avvertiamo il bisogno per dare un futuro al nostro pianeta". Nel proprio discorso, Landini ha anche menzionato il tema immigrazione. "Non è vero che gli stranieri ci rubano il lavoro", ha sottolineato.
Ora la Cgil plaude al Papa
Quello avvenuto in Vaticano è stato così un incontro storico: il primo tra un Papa e la Cgil. Un segno dei tempi e delle circostanze che cambiano, sia sul fronte politico sia su quello sociale. Una volta il sindacato riempiva le piazze, tra bandiere rosse e slogan; stamani invece ha riempito l'aula Paolo VI. E gli stessi attivisti, un tempo ispirati dalle icone della sinistra, ora si sono ritrovati ad applaudire un Pontefice. "Non c'è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato. Viviamo un'epoca che, malgrado i progressi tecnologici ha in parte deluso le aspettative di giustizia in ambito lavorativo", ha affermato Bergoglio e dalla platea si è levato un convinto battimani.
Papa: "Lavoro esperienza primaria di cittadinanza"
"Il lavoro costruisce la società. Esso è un’esperienza primaria di cittadinanza, in cui trova forma una comunità di destino, frutto dell’impegno e dei talenti di ciascuno. Tra i compiti del sindacato c’è quello di educare al senso del lavoro, promuovendo una fraternità tra i lavoratori", ha dichiarato Papa Francesco nel proprio intervento.
Ma il Santo Padre, in tempi non sospetti, aveva pure spiegato che la dignità del lavoro cozza con la cultura assistenzialista. "Non si può vivere di sussidi", aveva ribadito. Chissà se Landini, favorevole al mantenimento del reddito di cittadinanza, ci avrà riflettuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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