Appello del Papa per Natale: "Niente regali, diamo soldi agli ucraini"

In udienza generale, il Santo Padre ha chiesto feste umili ed ha invitato i fedeli ad aiutare concretamente il popolo ucraino

Appello del Papa per Natale: "Niente regali, diamo soldi agli ucraini"

Un Natale con l'Ucraina nel cuore. Questo è l'appello che papa Francesco ha lanciato oggi ai fedeli accorsi in aula Paolo VI per l'udienza generale del mercoledì. Come accade sempre più di frequente nelle ultime settimane, il Pontefice argentino è tornato ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale sul dramma del popolo ucraino."È bello festeggiare il Natale - ha premesso Bergoglio che celebrerà la santa messa nella notte del 24 dicembre nella Basilica Vaticana - ma abbassiamo il livello delle spese, facciamo un Natale più umile e inviamo quello che risparmiamo al popolo ucraino che soffre e ha bisogno".

Ancora una volta, Francesco ha messo in guardia dalle tentazioni consumistiche della festa ed ha predicato umiltà, con un appello diretto a fare "un gesto concreto" per gli ucraini che soffrono la fame e il freddo. "Tanti muoiono - ha osservato il Papa - perché non ci sono medici e infermieri alla mano".

Nelle ultime settimane, Francesco si sta impegnando ad evitare che cali l'attenzione su quanto sta accadendo in Ucraina. Non c'è occasione pubblica in cui non ricordi la sofferenza della popolazione ucraina. Nella solennità dell'Immacolata Concezione, ad esempio, il Papa si è persino commosso di fronte alla colonna dedicata alla Madonna in piazza Mignanelli, vicino a piazza di Spagna. "Avrei voluto portarti il ringraziamento del popolo ucraino per la pace che da tempo chiediamo al Signore - aveva detto rivolgendosi a Maria - ma devo ancora presentarti la supplica di bambini, anziani, padri e madri, dei giovani di quella terra martoriata”.

Parole che hanno però colpito il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Il politico ucraino, infatti, ha spiegato che la compassione del Papa "significa molto" per Kiev ed "va direttamente al cuore degli ucraini". Dichiarazioni importanti se si tiene conto dei rapporti non sempre facili tra il governo ucraino e la Santa Sede alla luce delle prese di posizioni del Papa all'insegna di quello che lui stesso ha definito pacifismo.

Il miglioramento nelle relazioni con Kiev, seguito dalla conferma della disponibilità ad ospitare un'eventuale visita papale, è andato di pari passo con un logoramento del dialogo

con Mosca che è peggiorato a seguito delle parole su ceceni e buriati nell'intervista ad America e che è stato confermato in questi giorni dalla portavoce del ministro degli Esteri russo, Marija Zacharova.

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