Papa Francesco contro la lussuria: "Piacere sessuale minato dalla pornografia"

Catechesi sul vizio della lussuria e la virtù della castità. Bergoglio ricorda che il cristianesimo non condanna l'istinto sessuale

Papa Francesco contro la lussuria: "Piacere sessuale minato dalla pornografia"
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Oggi, in udienza generale nell’aula Paolo VI, nuova “puntata” del ciclo di catechesi su vizi e virtù. Dopo aver parlato della gola nella scorsa settimana, Francesco si è soffermato sulla lussuria. Il Papa, che ha parlato dell’amore coniugale nella famosa esortazione apostolica “Amoris Laetitia” del 2016, ha invitato i fedeli a vincere la battaglia della “cosificazione dell'altro”. La catechesi è partita da una riflessione sul libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici ed ha riguardato anche il sesso.

Vincere la battaglia contro la lussuria. Questo il monito del Papa che ha definito il piacere sessuale un "dono di Dio" che "è minato dalla pornografia". La battaglia contro la lussuria non è facile da vincere, ha detto il Papa sottolineando che "può essere un'impresa che dura tutta una vita". Ma si può conseguire la vittoria più importante: "preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l'amore tra l'uomo e la donna". Francesco ci ha tenuto a precisare che "nel cristianesimo non c'è una condanna dell'istinto sessuale". Anche in "Amoris laetitia" Francesco aveva parlato del sesso come dono meraviglioso di Dio. Il Papa, però, ha evidenziato anche i rischi nella catechesi odierna: "questa dimensione così bella della nostra umanità non è esente da pericoli", ha detto citando San Paolo e la prima lettera ai Corinzi in cui "il rimprovero dell'Apostolo riguarda proprio una gestione malsana della sessualità da parte di alcuni cristiani''.

Un pericolo individuato dal Papa è quello della pornografia di cui, in passato, aveva parlato anche in riferimento a chi sceglie la vita religiosa. "Il piacere sessuale è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza", ha affermato Bergoglio. Paragonando la gola alla lussuria, Francesco ha osservato che quest'ultima è una "sorta di voracità verso un'altra persona, cioè il legame avvelenato che gli esseri umani intrattengono tra di loro, specialmente nella sfera della sessualita". Poi è passato ad esaltare la virtù della castità che "non va confusa con l'astinenza sessuale". Un passaggio anche sull'innamoramento, definito un "mistero" e anche "un’esperienza così sconvolgente nella vita delle persone". "È una delle realtà più sorprendenti dell’esistenza", ha detto il Papa menzionando anche le tante canzoni che trattano di quest'argomento.

Papa Francesco non ha risparmiato critiche ai seduttori, lamentandosi di "quanti Don Giovanni in giro '' e suggerendo loro di inseguire ''quella bellezza che ci fa credere che costruire una storia insieme è meglio che andare a caccia di avventure, coltivare tenerezza è meglio che piegarsi al demone del possesso, servire è meglio che conquistare. Perché se non c'è l'amore, la vita è triste". Dal Papa un appello a non inquinare l'innamoramento dal "demone della lussuria" che rovina le relazioni. "Quante relazioni iniziate nel migliore dei modi si sono poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell'altro, prive di rispetto e del senso del limite", ha commentato il Papa facendo riferimento alla cronaca quotidiana.

Nei saluti finali all'udienza generale, Francesco è tornato sull'attualità. Un invito alla pace di fronte all'escalation militare nelle zone calde del mondo. Dopo l'attacco misilistico iraniano contro base del Mossad in Iraq, il Papa ha pregato per le vittime ed ha poi chiesto a tutti di "evitare ogni passo che aumenti la tensione in Medio Oriente e negli altri scenari di guerra''. Bergoglio è tornato a condannare la guerra che "distrugge sempre" ed ha chiesto di non dimenticare "l'Ucraina, la Palestina, Israele" citando, infine, "gli abitanti della Striscia di Gaza che soffrono tanto".

I fedeli arrivati in aula Paolo VI per assistere all'udienza generale hanno visto in piazza Pio XII le mucche, i conigli, asini, pecore e galline lì presenti nell'allestimento di

Coldiretti “Stalla sotto il cielo” per la tradizionale benedizione in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, patrono dei contadini, degli allevatori e protettore degli animali.

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