"Violentata e costretta a mangiare carne umana". Il racconto choc che ha commosso il Papa

Francesco ha ascoltato le testimonianze dei sopravvissuti alle violenze nell'est del Congo. Ed ha condannato la violenza sulle donne

"Violentata e costretta a mangiare carne umana". Il racconto choc che ha commosso il Papa

Quello di ieri in nunziatura apostolica a Kinshasa è stato uno dei momenti più intensi del viaggio nella Repubblica Democratica del Congo cominciato da Francesco martedì scorso. Il Papa, infatti, ha ascoltato le storie di alcuni sopravvissuti alle violenze commesse nel Paese dai ribelli dell'M23, il gruppo armato che dopo la sconfitta del 2013 continua ad insanguinare l'est.

Il racconto choc

Tra le testimonianze, ha lasciato attoniti i presenti quella di Emelda M'karhungulu di Bugobe letta in francese da un'altra donna. Nel 2005 Emelda ha vissuto le conseguenze dell'irruzione nel suo villaggio dei miliziani che hanno ucciso gli uomini e portato le donne in un parco.

"All'epoca avevo 16 anni - ha scritto la sopravvissuta nel testo letto dalla sua amica - sono stata tenuta come schiava sessuale e abusata per tre mesi. Ogni giorno, da cinque a dieci uomini abusavano di ciascuna di noi. Ci hanno fatto mangiare la pasta di mais e la carne degli uomini uccisi. A volte mescolavano le teste delle persone con la carne degli animali. Questo era il nostro cibo quotidiano. Chi si rifiutava di mangiarlo veniva fatto a pezzi e gli altri erano costretti a mangiarlo".

Il Santo Padre, visibilmente scosso dal racconto, è rimasto in silenzio con lo sguardo basso ed ha poi benedetto ed accarezzato le due donne. Emelda, come le altre vittime, hanno lasciato ieri alcuni oggetti-simbolo delle sofferenze subite ai piedi del grande crocifisso accanto al quale era seduto Francesco. Un gesto per richiamare quel "sì alla riconciliazione, no alla rassegnazione" che il Papa ha richiamato nel suo messaggio. "Mettiamo sotto la croce di Cristo questi abiti degli uomini in armi che ancora ci fanno paura", ha scritto Emelda aggiungendo di voler perdonare i suoi carnefici.

Le vittime molto spesso donne

Le donne pagano il prezzo più alto per i conflitti che sconvolgono ancora la Repubblica Democratica del Congo. Oltre alla storia di Emelda, infatti, il Pontefice ha ascoltato anche quella di Bijoux Mukumbi Kamala che a 14 anni è stata violentata ripetutamente dal comandante di una brigata di ribelli sopraggiunti nel suo villaggio situato nel territorio di Walikale. Le violenze ripetute son andate avanti, ogni giorno, per 19 mesi. La ragazza rimase incinta e partorì due gemelli che ieri ha portato al cospetto di Francesco prima di deporre davanti al crocifisso la stuoia su cui veniva stuprata. "Che la croce di Cristo perdoni me e i miei stupratori e li porti a rinunciare a infliggere sofferenze inutili alle persone", ha scritto la ragazza nella sua testimonianza.

La visita in Congo

L'incontro con i sopravvissuti alle violenze dei ribelli dell'est è stato un appuntamento importante nel viaggio del Papa nella Repubblica Democratica del Congo. Invitando alla riconciliazione e condannando ogni violenza, Francesco ha detto di pregare perché "la donna, ogni donna, sia rispettata, protetta, valorizzata: commettere violenza nei confronti di una donna e di una madre è farla a Dio stesso, che da una donna, da una madre, ha preso la condizione umana".

Ieri, prima dell'incontro, il Papa aveva celebrato la messa presso l'aeroporto Ndolo nella capitale di fronta ad un milione e mezzo di fedeli.

Mentre oggi la visita Francesco ha incontrato i giovani allo stadio dei martiri e li ha messi in guardia dal mondo virtuale perché "i social spesso vi confondono" e "la vita non si tocca con un dito sullo schermo". Poi, affrontando un altro tema sentito nell'Africa subsahariana, ha chiesto loro di stare lontani non solo dalla droga, ma anche dalla dipendenza dall'occultismo e dalla stregoneria.

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