Zuppi vola a Kiev, inizia la missione per la pace del Papa

La Santa Sede annuncia il viaggio dell'arcivescovo di Bologna che sarà in Ucraina oggi e domani

Zuppi vola a Kiev, inizia la missione per la pace del Papa
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La missione della Santa Sede per allentare le tensioni del conflitto russo-ucraino entra nel vivo. Questa mattina, infatti la Sala Stampa ha comunicato che il cardinale Matteo Maria Zuppi, a cui Francesco ha affidato l’iniziativa, sarà a Kiev oggi e domani. Lo scopo annunciato della visita è quello di “ascoltare in modo approfondito le Autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni”, ha informato la nota della Sala Stampa della Santa Sede. È una notizia importante anche alla luce del fatto che alla fine dello scorso mese il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin ha confermato come Zuppi sia delegato del Papa non solo nella capitale ucraina ma anche a Mosca. Le note ufficiali non parlano esplicitamente di mediazione tra le due parti, ma l’arcivescovo di Bologna vanta una lunga esperienza proprio una questo campo con risultati significativi raggiunti, ad esempio in Mozambico per conto della Comunità di Sant’Egidio.

Non ci sono altri dettagli circa la natura della visita che il presidente Cei farà a Kiev e non si sa chi incontrerà, ma potrà contare sull’appoggio del nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas: la missione del cardinale romano si sviluppa in accordo con la Segreteria di Stato, come comunicato in precedenza dalla Sala Stampa della Santa Sede.

I precedenti a Kiev

Dallo scoppio della guerra, non è la prima volta che un cardinale inviato del Papa si reca in Ucraina. I cardinali Michael Czerny e Konrad Krajewski, tra i più vicini a Francesco, sono stati sul teatro di guerra almeno quattro volte. Iconica è diventata l’immagine del cardinale polacco a capo dell’Elemosineria Apostolica che prega di fronte alle fosse comuni di Bucha.
Tuttavia, se quelle visite erano segnali di vicinanza del Pontefice alla sofferenza del popolo ucraino, il viaggio di Zuppi rientra nell’ambito specifico della missione annunciata della Santa Sede che mira esplicitamente a creare le condizioni per un rallentamento delle tensioni.

Diplomazie a lavoro

Ma non c’è solo questa missione. Il Papa si sta muovendo per cercare soluzioni sulla via della pace anche con altri governanti. In particolare, i media brasiliani hanno segnalato nelle scorse settimane un possibile dialogo con il presidente Lula. I due dovrebbero vedersi in Vaticano il prossimo 21 giugno per un incontro che avrà proprio la pace in Ucraina in agenda. Il successore di Jair Bolsonaro ha utilizzato parole nette sulla questione ucraina, invitando gli Stati Uniti a “non incoraggiare la guerra” e ha chiesto la costituzione di un gruppo di Paese in grado di mediare tra le due parti belligeranti, pur rifiutando l’invito di visitare Mosca.
In precedenza, il Papa aveva parlato anche con il presidente ungherese Viktor Orban sia in Vaticano che nel viaggio apostolico in Ungheria. Sia Lula che Orban hanno posizioni lontane dalla linea prevalente in Europa ed in Occidente. Francesco in passato ha spiegato così il suo approccio alla narrazione sulla guerra: “Dobbiamo allontanarci dal normale schema di Cappuccetto rosso: Cappuccetto rosso era buona e il lupo il cattivo. Qui non ci sono buoni e cattivi in modo astratto."
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