Firenze - Anche se il suo partito è fuori dal parlamento Nichi Vendola ragiona da leader. Per suffragare la propria ambizione si basa su due elementi: 1) si è imposto due volte in Puglia, vincendo le primarie (contro D'Alema & C.) e poi le elezioni; 2) i voti di quella che fu la "sinistra radicale" potrebbero essere molto utili alla coalizione che sfiderà il centrodestra alle prossime politiche. Inoltre il centrosinistra mai come in questa fase si trova a vivere una forte crisi d'identità. Ragion per cui sarebbe opportuno ridisegnarne i "confini".
Il Pd e i centristi Il primo e più importante obiettivo che Vendola si prefigge è riportare il suo piccolo partito in parlamento. Ma non dimentica di ragionare in termini di coalizione. Oltre al dialogo con il Pd il governatore della Puglia pensa anche a quello con i centristi. Al primo congresso di Sinistra ecologia e libertà (Sel), in corso a Firenze, Vendola puntualizza il concetto: "Non dobbiamo innamorarci del partito, ma viverlo come uno strumento: l’obiettivo è la sinistra, l’Italia, il cambiamento". In questo discorso programmatico non manca, ovviamente, l'attacco al centrodestra che governa il Paese. I bersagli sono sempre i soliti: Berlusconi, la Lega e Tremonti.
Duro attacco a Tremonti La crisi è diventata un argomento "sulle cui origini non si può discutere", pertanto un politico come Tremonti, "iperliberista", riesce a svolgere due, tre o più "parti della commedia": "è sia fustigatore dei banchieri, che affamatore del popolo, nonché un critico no-global del sistema economico". Serve quindi una riflessione sulla crisi - aggiunge Vendola - che è "crisi di un modo di produrre, di consumare, di rapporto con l’ambiente, ambientale". E non bisogna tralasciare l’analisi "del turbo-capitalismo che si mangia il lavoro", insomma, conclude il governatore della Puglia, quella che oggi ci si presenta innanzi è "una vera e propria crisi di sistema".
Interloquire con il centro "Dobbiamo interloquire con il centro, perché il centro, come luogo politico dei moderati, ha sempre avuto a che fare con i ceti medi e allora invece di barricarci nella logica dei veti e delle interdizioni soprattutto dentro il Palazzo". "Il centro ha portato in piazza le famiglie per il Family Day e dobbiamo chiedere: le famiglie sono mai state così povere come con le politiche di Berlusconi e Tremonti? Lo stesso - ha aggiunto Vendola - vale per le partite Iva, per il mitico Nord-est; qui può esserci un terreno di interlocuzione". Quanto al centrodestra, "non è un moloch, ma si sta frantumando non solo per problemi personali, ma perché si sono divaricate le strategie politiche: liberismo e populismo si sono disarticolati. Questo - ha precisato il leader di Sel - non vuole dire pensare improvvidamente di cooptare Gianfranco Fini dentro l’iniziativa del centrosinistra".
Per scalzare la Lega "Il Carroccio è una costola del berlusconismo - prosegue Vendola - che ha aperto la geografia delle comunità di rancore con un presidio territoriale specifico, blindato che non va emulato e inseguito mimeticamente. Non è che per scalzare la Lega dobbiamo fare come la Lega, ma dobbiamo coniugare territorio e cosmopolitismo". Il presidente della Regione Puglia ha poi affrontato la questione del federalismo: "In Italia è una minaccia, serve a garantire i garantiti. Ma non dobbiamo fare una battaglia di retroguardia, dobbiamo rilanciare l’utopia di Altiero Spinelli, quella del federalismo europeo. Di un grande disegno nel nome dell’Europa".
Marchionne? Bolla mediatica e politica "Se la modernità è Marchionne ho l’impressione che sia tutta una bolla mediatica e politica".
Per Vendola si tratta di "un’idea di modernità regressiva rispetto ai rapporti sociali" mentre "modernità è libertà, centralità delle relazioni sociali, rapporto con l’ambiente, relazione non gerarchica e violenta tra uomo e donna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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