Vendola si regala un monumento e premia il suo imitatore Zalone

Checco si inginocchia ironicamente davanti al governatore come fece Benigni con Scorsese. Nichi, in imbarazzo, sopporta. Poi lo incorona "Numero Uno"

Vendola si regala un monumento 
e premia il suo imitatore Zalone

BariQuand’era studente a Bari di giurisprudenza, facoltà «nera», Luca Medici - alias Checco Zalone - votava per la lista di destra Muro, apparentata a quella del Fuan, come ricorda Michele De Feudis, che allora di certe liste s’occupava e che oggi è giornalista.
Ora che è un divo, Medici lascia comunque trasparire certe origini nelle convinzioni del suo personaggio, appunto Checco Zalone. E ha trovato la spalla che gli serviva, per non essere prima o poi preso di mira, all’estrema sinistra. È il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola. Con lui ha concluso un’involontaria e tacita intesa: al politico essa offre, pur nella parodia, una presenza tv nazionale indiretta, cioè attraverso le caricature di Zalone, che non avrebbe diversamente; al comico offre l’infastidita, obbligata simpatia di un politico in ascesa nell’Olimpo politico nazionale almeno quanto Zalone lo è in quello cinematografico.
Se n’è avuta conferma l’altroieri sera, quando Vendola e Zalone sono intervenuti alla quarta serata del Bif&est, nel ricostruito e affollato teatro Petruzzelli, dove il politico ha celebrato l’attore con il premio speciale «Numero 1», dopo la premiazione di Claudia Cardinale col premio Fellini e prima della proiezione di Morning Glory di Roger Michell, con Rachel McAdams, Harrison Ford, Jeff Goldblum e Diane Keaton (il film uscirà l'11 marzo come Il buongiorno del mattino).
Da tempo imitato da Zalone nei suoi discorsi contorti e soprattutto dalla «s» sibilante, Vendola ha sofferto sul palco, dove l’aveva invitato il direttore del Festival, Felice Laudadio. Sciolto invece Zalone, che s’è prostrato ai piedi del presidente della Puglia. Il gesto non è originale: nel 1997 lo fece Roberto Benigni sul palco del Festival di Cannes con Martin Scorsese. L’imbarazzo di Vendola è cresciuto quando Zalone ha ripetuto un monologo-tormentone, passato in tv e reperibile anche su Internet, dove l’immaginario Vendola 2 escogitato da Zalone legge «negli occhi di un bimbo» letteralmente di tutto: dalle lamentele per il «trattamento di fine rapporto» al «meridione periferia dell’esistente».
Più incisivo e sciolto Vendola era stato quando non si era trovato davanti, lunedì scorso, solo Laudadio e non l’imprevedibile comico. E aveva rintuzzato con cipiglio dalemiano le accuse di avere sprecato denaro pubblico nel festival stesso. Il Bif&st, che si chiuderà domani, è giunto alla seconda edizione. È nata dunque dopo la crisi economica: ci si può attendere che spicchi il volo ora? Se continuerà, comunque, introdurrà in una delle maggiori città del sud una maggiore coscienza cinematografica. Ma è presto per avere grandi arrivi in città, se non quelli degli addetti ai lavori. L’apertura è avvenuta con un film, Il discorso del re, reduce dal Festival di Toronto (da oggi è nelle sale italiane) pluripremiato e nominato per vari Oscar. Ieri sera si sono visti il documentario su Ayrton Senna, reduce dal Sundance Festival, e London Boulevard di William Monahan, con Keira Knightley e Colin Farrell (uscita italiana il 18 febbraio). Si è visto in «copia lavoro», dunque non rifinito, Father di Pasquale Squitieri, con Andrea Fachinetti e Franco Nero: sarà bene in effetti evitare di farlo uscire prima di un radicale rifacimento.
Quanto alle personalità convenute, il Bif&st ha avuto presenze rispettabili: a presiedere la giuria internazionale - chiamata a votare una serie di film italiani - il critico Jean Roy. Giurati gli attori Greta Scacchi e Jean Sorel, lo scrittore Peter Schneider e lo stilista Emanuel Ungaro.

Le lezioni di cinema sono state tenute da Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone, Claudia Cardinale, Liliana Cavani, Fabrizio Gifuni, Nicola Piovani, Domenico Procacci, Paolo e Vittorio Taviani. E in sala, a vedere i film, personalità come Nico Perrone e Franco Cassano.
Oggi, ultimo film inedito in Italia, La sorella di Margarethe von Trotta. Domani, suite di Piovani e premiazione.

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