Ventimiglia (Imperia) Al grido di «liberté liberté» si sono seduti sui binari per circa unora, cantando slogan contro la Francia, per protestare contro la decisione delle autorità transalpine di bloccare tutti i treni provenienti dallItalia. È un vero incubo quello che continua a vivere Ventimiglia che, con la manifestazione di ieri, ha avuto unaltra giornata difficile.
La cittadina ligure, assediata ormai da più di due mesi da centinaia di tunisini, aveva sperato sabato, con il passaggio oltre confine dei primi migranti, che la situazione iniziasse a migliorare. A bloccare nuovamente il tutto è stata liniziativa, organizzata ieri dai centri sociali, del cosiddetto «treno della dignità». Un convoglio partito alle 9 da Genova Principe, pieno di attivisti pronti ad unirsi agli extracomunitari presenti a Ventimiglia, per accompagnarli prima a Nizza e successivamente a Marsiglia. «Siamo qui per i fratelli tunisini del Maghreb, che ci stanno dando dei grandissimi insegnamenti della lotta dal basso per la conquista della democrazia e per la difesa della dignità umana» hanno detto i promotori della Campagna Welcome.
Una manifestazione che ha richiamato lattenzione dellopinione pubblica, cui la Francia ha dimostrato di tenere molto, con lunico risultato di irrigidire nuovamente le autorità transalpine. Erano infatti le 12.30 quando, contemporaneamente allarrivo a Ventimiglia degli dimostranti, è giunta la notizia che erano stati annullati tutti i treni diretti in Francia. «Una misura temporanea per ragioni di ordine pubblico, motivata dal fatto che era in corso una manifestazione», ha spiegato la Prefettura di Aix-en-Provence.
La tensione è subito cresciuta alle stelle con gli esponenti dei centri sociali, provenienti non solo da Genova ma anche dallEmilia, dalla Lombardia e dal Piemonte, che hanno organizzato un sit-in davanti alla stazione ferroviaria. Subito dopo si è creato un corteo che ha iniziato a marciare verso il consolato francese di Ventimiglia. Le forze dellordine non si sono fatte trovare impreparate con cento uomini, in completo assetto antisommossa, che hanno protetto la zona. Nessun incidente ma il corteo è stato guardato con preoccupazione da commercianti e cittadini ormai esasperati. «A Ventimiglia non si può andare avanti così - ha detto una signora che stava assistendo al passaggio della manifestazione - siamo una città assediata e abbiamo paura di diventare un territorio di scontro». Poco prima delle 17, i circa 400 manifestanti, sono tornati alla stazione dove si sono seduti sui binari minacciando poi di raggiungere la Francia a piedi. Intanto al confine ferroviario di Mentone si erano schierate 15 camionette della Compagnia Repubblicana di Sicurezza Francese pronte ad intervenire. «Questa solidarietà dei no global, dei centri sociali e delle associazioni antirazziste - ha commentato il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino - è una solidarietà che fa del male. Manifestare e cercare di forzare i cordoni della polizia è servito solo a complicare la situazione e a bloccare 16 treni diretti in Francia».
Tutto si è poi risolto in serata, quando i manifestanti sono tornati a casa e gli oltre 200 tunisini sono stati accompagnati al centro di accoglienza di Ventimiglia, dove hanno trascorso la notte.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.