Ventura, Perego e talk di sinistra In Rai scoppia la guerra totale

Ancora stop ai palinsesti autunnali: è scontro tra la Lei e i direttori di rete. Dubbi sulle star di Presta. Ma il vero nodo sono i contratti di Fazio e Floris

Ventura, Perego e talk di sinistra 
 In Rai scoppia la guerra totale

Se qualcuno pensava che risolta la questione Santoro, cominciasse a splendere il sole su viale Mazzini, già ieri si è dovuto ricredere. In consiglio di amministrazione si è infatti consumato uno scontro tra dirigenti come poche volte si è visto in Rai: il neo direttore generale contro i tre direttori di rete, Mazza di Raiuno, Liofredi di Raidue e Ruffini di Raitre. I dissensi riguardano alcuni nodi del prossimo palinsesto autunnale su cui si è aperta una contrattazione che assomiglia a quelle dei suk. Ma è il metodo dello scontro che diventa significativo: il dg Lei, infatti, nei giorni scorsi ha chiesto ai direttori di rete di presentare le loro proposte ai consiglieri di amministrazione e poi ha portato le sue controproposte. Contro cui i medesimi direttori si sono ribellati con tanto di lettere scritte e, alla fine, ieri si è arrivati in cda lanciando sul tavolo le diverse proposte. Risultato? Approvazione rinviata a questa mattina, con il palinsesto versione numero quattro. Ma cosa c’è sotto tutto questo? Il probabile tentativo della Lei di sconfessare il lavoro dei tre direttori in vista di una loro futura sostituzione oltre all’obiettivo di riformulare tutta l’organizzazione dell’azienda accentrando il sistema decisionale nella direzione generale e nelle macrostrutture appena varate come quella dell’intrattenimento.

Ma veniamo ai nodi irrisolti. Caso Simona Ventura: il direttore Liofredi vuole mettere un nuovo show sportivo al pomeriggio di Raidue con la conduzione dalla coppia Belen-Balivo. Il vice dg Antonio Marano, ex direttore del secondo canale, mentore e amico di Simona, vuole proteggere Quelli che il calcio e tenerlo in onda almeno un’altra stagione, fino a quando scadranno gli attuali diritti sportivi. Soluzione? Si decide oggi, ma sembra la spunteranno Marano-Ventura.

Caso Presta: la Lei aveva chiesto di cancellare i programmi di Paola Perego e Lorella Cuccarini. Uno smacco per Lucio Presta, soprattutto per il fatto che viene colpita la moglie, conduttrice di Se...a casa di Paola. L’obiettivo era quello di ridimensionare il potere della squadra che fa capo al manager. Alla fine, sembra si sia trovata una soluzione di compromesso: resta cancellato il talk della Perego, sostituito da Verdetto finale, che trasloca dal mattino, mentre viene ripristinato lo show domenicale della Cuccarini, però in versione ristretta e soprattutto a un costo inferiore.

Caso talk «sinistri»: come abbiamo detto più volte, tutti i programmi di approfondimento di Raitre (Che tempo che fa, Ballarò, Parla con me e Report) sulla carta restano negli spazi consueti. In cda i consiglieri di centrodestra hanno chiesto garanzie di pluralismo, cioè che venga rispettato il contradditorio, mentre i consiglieri di sinistra hanno chiesto garanzie scritte sui contratti che sono ancora da chiudere, altrimenti minacciano di non approvare i palinsesti. Insomma si vuole impegnare la Lei a fare offerte ai vari Floris, Dandini, Fazio e Gabanelli che siano consone ai loro «status» sia dal punto di vista economico che editoriale (cioè niente tagli di spazi, orari o di libertà su temi e ospiti). I consiglieri temono altri addii, dopo il divorzio con Michele Santoro, e altre migrazioni verso La7 che potrebbero impoverire ancor di più l’offerta della Tv pubblica. Si fanno infatti sempre più insistenti le voci di trattativa tra i «campioni» di Raitre e la rete Telecom che coinvolgono pure il direttore Paolo Ruffini. Rassicurazioni che il dg Lorenza Lei sarebbe pronta a fornire, però in un’ottica di risparmio o di una maggiore utilizzazione delle risorse. Insomma le «star della sinistra» dovranno accettare compensi minori e magari anche qualche lavoro supplementare e non è detto che siano d’accordo. Su Raitre approderà anche Corrado Guzzanti, un altro campione antiberlusconiano.

Caso Annozero: è veramente difficile trovare - e farlo in breve tempo - un programma che possa sostituire quello di Santoro e che possa avvicinarsi ai suoi risultati d’ascolto. Sembra che ci si indirizzi verso una serie di telefilm, in attesa di inventarsi una nuova produzione culturale o di approfondimento. Il consigliere De Laurentiis ha chiesto che venga fatta luce sui compensi dati a Santoro per la buonuscita.

Per fortuna che su una cosa tutti i dirigenti sono

d’accordo: il ritorno di Fiorello, che dal 31 ottobre allieterà le serate degli spettatori di Raiuno: una domenica e un lunedì consecutivi una volta al mese. Almeno ci si può fare quattro risate. Anche guardando questa Rai.

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