La «Verdi» esegue Dvorák per Telethon

Dalla Madre Russia al Nuovo Mondo. Questo il corposo contenuto del concerto del tradizionale «trittico» dell’Orchestra Verdi, in Auditorium Cariplo (stasera, domani e domenica, info: 02-83389401/2/3, www.laverdi.org). Premessa doverosa: parte del ricavato di stasera sarà devoluto a Telethon, per la ricerca sulla distrofia muscolare e le malattie genetiche. E ora il programma. La prima parte è dedicata al russo Sergej Prokof’ev con l’esecuzione dell’ouverture di «Guerra e pace» e del Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra. Dirige il danese Michael Schonwandt, attuale direttore musicale dell’Orchestra Reale e del Teatro Reale dell’Opera di Copenaghen; alla tastiera il coreano Kun Woo Paik, universalmente apprezzato sulla scena internazionale: per entrambi, un atteso ritorno a «Casa Verdi». Seconda parte completo appannaggio di un classico per eccellenza: la Sinfonia n. 9 del boemo Antonín Dvorák, conosciuta anche ai neofiti «Dal Nuovo Mondo». Scritta tra il 1892 e il 1893 a New York, Dvorák non nascose mai di essersi ispirato alle musiche tradizionali americane.

Ma basta ascoltarla una sola volta per farsi irretire dalle sue impagabili atmosfere, mentre le sbiadite icone del «vecchio regime» sfilano nella mente, per lasciare tutto lo spazio della memoria e dell’immaginazione all’inarrestabile «cavallo a vapore» che avanza, profeta di progresso e libertà, nelle praterie del domani.

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