Autore di numerosi articoli di carattere scientifico pubblicati su varie riviste sia nazionali che internazionali, coautore dei libri «Aesthetic Mammaplasties Practical Atlas of Plastic Surgery» e «Chirurgia Plastica Estetica Del Mid Face e Del Collo», autore de «La Rinoplastica» (edizioni See Firenze), Alessandro Gualdi opera nell'ambito della Chirurgia Plastica ed Estetica anche come ricercatore e docente e si occupa delle problematiche del viso, del seno e del corpo. Ha eseguito più di 5.000 interventi, tra questi quelli che riguardano la chirurgia del mento, interventi di otoplastica, il lifting al viso e al collo, oculoplastica, la blefaroplastica, la rinoplastica e la settoplastica, il lipoffiling, la liposuzione, la mastoplastica sospensiva, additiva e riduttiva.
Dottore, che differenze ci sono tra lifting e mini lifting?
«Iniziamo dalla personalizzazione del trattamento. Lifting mini invasivo e estetica del volto sono stati oggetto di attenzioni crescenti negli ultimi anni. Il make-up, i trattamenti dermo-estetici, la medicina estetica e la chirurgia estetica sono andati quindi evolvendosi e proponendo ai professionisti ed ai pazienti nuove tecniche e nuovi materiali. Malgrado circolino alcune informazioni errate a riguardo, la chirurgia estetica del volto è andata crescendo in questi anni sia come richiesta di trattamento da parte dei pazienti, sia come proposta di nuove procedure chirurgiche e metodiche sempre più affidabili e con minor down-time (tempo di recupero)».
Quali sono i lifting più richiesti?
«In particolare a livello di occhi (o meglio: palpebre) e naso, ma nei casi in cui il lifting sia indicato, non spaventa più l'idea di un intervento di chirurgia maggiore quale è il lifting. La maggior parte dei pazienti che si rivolge al chirurgo estetico si è preventivamente ben documentata al riguardo e sa che potrà aspettarsi un risultato naturale e corrispondente alle proprie aspettative. Gli interventi di lifting si dividono innanzitutto in base alla regione del volto sulla quale agiscono: lifting frontale, medio facciale e cervicale.
Questi trattamenti possono essere combinati in modo da correggere settori diversi del volto con un solo intervento chirurgico. Sono stati proposti inoltre numerosi approcci differenti e diverse tecniche per affrontare lo stesso problema, che prevedono cicatrici più o meno estese e nascoste in zone sempre più cammuffabili, fino ad esiti praticamente invisibili».
Qual è l'evoluzione tecnologica degli strumenti?
«L'evoluzione ci ha portati verso tempi di recupero sempre più brevi, risultati sempre più naturali, ma marcati e stabili nel tempo. È stato inventato uno strumento chirurgico che ci permette di lavorare in profondità nei tessuti sottocutanei, scollando alcuni legamenti per mobilizzare i piani profondi senza incidere la cute soprastante e quindi riposizionare i tessuti senza necessità di creare delle cicatrici in superficie.
Questa tecnica è denominata MUST (dall'acronimo inglese Minimal Undermining Suspension Techique, tecnica sospensiva con minimo scollamento) ed è una tecnica innovativa di recente invenzione che prevede incisioni minime nascoste tra i capelli ed uno scollamento nei tessuti con uno strumento chirurgico che ho disegnato, progettato e brevettato ad hoc».
Quali sono i risultati della tecnica MUST?
«Il MUST si rivolge ad una tipologia di pazienti più giovani e con moderato cedimento nell'area medio facciale, la tecnica prevede tramite piccole incisioni tra i capelli a livello delle tempie il riposizionanto dell'area malare con un complessivo refresh del volto.
La paziente tipo è una donna di 45-60 anni con una cute elastica, ma che, per diverse ragioni, ha un volto che appare più vecchio rispetto alla sua età anagrafica e desidera correggere tale difetto in maniera garbata e naturale».
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