"Vi racconto il nostro inno alla vita per Expo"

Parla Krista Monson, la regista dello show del Cirque du Soleil: "La pièce si ispira a una cucina vivente. In 14 atti". Lo spettacolo in esclusiva all'Open Air Theatre fino al 30 agosto

"Vi racconto il nostro inno alla vita per Expo"

«Un'emozione unica». «Uno spettacolo sbalorditivo». Sono i commenti che abbiamo raccolto dopo le prime di Allavita!, lo spettacolo realizzato in esclusiva da Cirque du Soleil per Expo Milano 2015 e che non verrà ripetuto.

Fondato a Montreal nel 1984 dall'ex mangiatore di fuoco Guy Laliberté, insieme a Gilles Ste-Croix e Daniel Gauthier, questo efficace circo contemporaneo ha strappato 150 milioni di biglietti in meno di 30 anni, in oltre 300 città dei sei continenti. Cirque du Soleil è da sempre emozionante e avvolgente, figuriamoci in questi mesi sotto le stelle dell'Open Air Theatre all'Esposizione Universale. Ogni sera fino al 30 agosto, da mercoledì a domenica (biglietti da 25, 30 e 35 euro cui si devono aggiungere i 5 euro del ticket serale di Expo per chi non ha già quello giornaliero), 46 artisti di 43 nazionalità differenti, tra cui ci sono anche 23 italiani, si muovono al ritmo di musiche originali per interpretare il tema «Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita».

«Il titolo Allavita! è un invito a nutrire il nostro quotidiano con piacere, sapore e passione - spiega la regista dello spettacolo Krista Monson -. Lo spettacolo è una cucina vivente che celebra le radici culturali italiane e internazionali. È un viaggio emotivo capace di smuoverci qualcosa dentro». Un viaggio in 14 atti tra colori, acrobazie, trucchi e performance interpretati da trapezisti, mimi, giocolieri e atleti che lasciano a bocca aperta e che miscelano la meraviglia dell'arte del circo contemporaneo con quella del teatro e della danza.

«Lo show non è letterale, non ha una storia ben definita e si presta all'interpretazione personale» sottolinea la Monson, anche se tutti potranno riconoscere Pepe, lo «chef» che apre lo spettacolo con l'aiuto degli assistenti Scalogno e Alfredo, autori di un autentico minestrone italiano. Facilmente individuabile anche il protagonista Leonardo, altro omaggio a Milano e al Bel Paese. Il ragazzino con gli occhiali da aviatore riceve un magico seme dalla nonna - regalato ad alcuni fortunati spettatori all'inizio dello spettacolo - da cui nasce un amico immaginario, Farro, che condurrà il pubblico in un mondo fantastico.

Tra stupore, coraggio e speranza, tra finti diavoli e fiori viventi - incredibili i movimenti degli acrobati che ondeggiano su alti gambi come se fossero esposti al vento - alla fine la Terra prenderà colore.

Tanto che il messaggio finale che lascia Cirque du Soleil è questo: «Nessun dorma... Tramontate stelle! All'alba vincerò».

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