Viaggi, semidei ed eroine. Torna "Oceania" con Vaiana

Il secondo capitolo sarà da domani nei cinema italiani. Nella versione inglese la protagonista si chiama Moana...

Viaggi, semidei ed eroine. Torna "Oceania" con Vaiana
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da Los Angeles

Tornano al cinema, dal 27 novembre, le avventure di Vaiana, la giovane eroina ribelle che nel 2016, con Oceania, aveva guidato gli abitanti della piccola isola di Motu Nui, verso la riconquista del mare. Il primo film aveva incassato 687 milioni di dollari, otto anni dopo, questo sequel promette di fare altrettanto bene.

A Roma, alla presentazione di Oceania 2 doveva esserci anche Giorgia che ha doppiato il nuovo personaggio di Matangi e ha cantato il brano Perditi (ma non c'era). «Per trovare nuovi luoghi bisogna smarrirsi», dice il regista David Derrick Jr che ha partecipato all'incontro insieme alle voci italiane di Vaiana, Emanuela Ionica per i dialoghi e Chiara Grispo per le canzoni, e a Fabrizio Vidale che doppia il semidio Maui.

Tre anni dopo i fatti del primo film Vaiana è la leader del suo popolo e lo guiderà di nuovo alla scoperta della misteriosa isola perduta di Motufet, che unisce le genti dell'oceano. Per affrontare il viaggio Vaiana metterà insieme uno strambo equipaggio e cercherà nuovamente l'aiuto del semidio Maui.

E' cresciuta Vaiana in questi otto anni, anche se nel racconto, dalle vicende del primo film ne sono passati solo tre. «Quando ho iniziato a doppiare nuovamente Vaiana il regista mi ha subito ripreso - precisa Emanuela Ionica - aveva ragione, stavo sbagliando, Vaiana ora non è più una adolescente. È cresciuta, ed anch'io lo sono». Ora la giovane protagonista della saga è una donna, una leader affermata. «Una ragazza che prova empatia e che riesce a vedere quello che gli altri ancora non vedono». Nella versione anglosassone il suo nome è Moana ma in Italiano, sin dal primo film, era stato cambiato per non suscitare accostamenti con Moana Pozzi.

Infine, è stato di nuovo riunito un gruppo di esperti culturali delle Isole del Pacifico, l'Oceanic Cultural Trust. «Gran parte della storia del nostro film è radicata nella mitologia delle Isole del Pacifico», afferma la produttrice Christina Chen.

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