Tutta la magia di Milano a Natale

Mostre d'autore, grattacieli, mercatini: il fermento del capoluogo illumina le feste

Tutta la magia di Milano a Natale
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Non esiste periodo migliore di questo per vedere Milano. Tra Sant'Ambrogio - il patrono meneghino, che si celebra il 7 dicembre con l'accensione dell'albero di Natale in piazza Duomo, la Prima della Scala e la fiera degli Oh bej! Oh bej! al Castello Sforzesco -, la capitale della moda e del design, del gusto e della finanza, si mostra in tutta la sua bellezza. Perché, sì, prima del Pil e dell'efficienza, oltre il traffico e la nebbia, Milano è bella. Per rendersene conto bisogna entrare nel cuore della città, esplorare i luoghi più tipici e girare nei risvolti di quelli più noti. Impossibile resistere a quella grinta ed eleganza con cui Milano si muove sicura e leggera, con passo deciso e sguardo aperto sul mondo. Impossibile non farsi travolgere da quella sana ambizione che spinge il capoluogo a eccellere in ogni ambito, trainando l'Italia all'estero. Impossibile anche assistere indifferenti a quella staffetta che da Expo 2015 alle Olimpiadi 2026 porta avanti da fuoriclasse.

E poi cantieri, riqualificazioni, inaugurazioni ed eventi. Non solo Fashion Week e Salone del Mobile, ma anche casi come Isola sono emblematici. Se ieri il quartiere viveva nella penombra, oggi vola nella hit dei dieci più cool al mondo stilata dal magazine Time Out. E che dire di Ripa di Porta Ticinese? Per il New York Times è tra le 12 vie più belle d'Europa. Un paio tra i tanti esempi del fermento milanese. Un fermento che aggiunge, senza togliere: la tradizione non si tocca, basta un risotto allo zafferano con ossobuco all'Antica trattoria della Pesa o una cotoletta alla milanese Al Garghet per esserne certi. Un fermento che si respira in ogni campo e angolo della città, dall'antica Mediolanum romana ai grattacieli di Porta Nuova, dalle case a ringhiera di Brera e Navigli ai loft di City Life, fino al cospetto del Duomo. Che è da visitare dall'alto al basso: dalle terrazze vista Madonnina ai sotterranei.

All'uscita, arte e architettura, indirizzi storici e nuovi place to be aspettano scintillanti. Palazzo Reale illumina la scena culturale con due mostre d'eccezione: una dedicata a Picasso e l'altra a Munch; in Galleria brilla l'albero firmato Dior, ipnotico se visto dal ristorante stellato di Carlo Cracco o dalla pasticceria Marchesi 1824, regno di cannoncini e panettone. A proposito di panettone, la sfida è accesa anche quest'anno tra Cova in via Monte Napoleone e Sant Ambroeus in corso Matteotti. Dolci rivalità nel Quadrilatero, dove sfilano ora vetrine infiocchettate e alberghi vestiti di addobbi. Non più solo meta di manager e turisti, gli alberghi stanno diventando di tendenza dalla colazione all'aperitivo, al dopocena. Come succede a Londra, Parigi e New York, il fenomeno di respiro internazionale trova ampia proposta a Milano.

Se Grand Hotel et de Milan è l'istituzione, Mandarin Oriental, Bulgari e Four Seasons i top. E poi c'è Portrait Milano. Inaugurato due anni fa e firmato Ferragamo e Lungarno Collection, si affaccia sulla nuova Piazza del Quadrilatero: 2.

800 mq di ex seminario arcivescovile riconvertito in oasi di stile, con boutique tra logge e colonne. E qui si impone come indirizzo del momento. Il concept di hotel, salotto culturale e ritrovo gourmet si completa con la Spa Longevity e il locale Rumore, due chicche da regalarsi a Natale (e non solo).

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