Il vincolo sull’Agro? Bisogna analizzarlo

LIMITAZIONI Prudenza del Campidoglio e dei costruttori sulle correzioni fatte dal ministero dei Beni culturali. Ma i paletti rischiano di ridurre solo l’edilizia sociale

Il sindaco getta acqua sul fuoco della polemica dei paletti allo sviluppo urbanistico, che ieri aveva fatto esultare una parte della sinistra a proposito del vincolo posto sull’Agro Romano dal ministero dei Beni culturali e ambientali. «Credo che prima di esprimere un giudizio - ha spiegato Alemanno - bisogna fare una valutazione molto attenta di come il vincolo è stato corretto in base alle osservazioni. Per questo ci riserviamo un giudizio definitivo e, quando avremo fatto l’esame attento e chiaro, prenderemo una posizione definita e netta perché vogliamo che ognuno si assuma le proprie responsabilità rispetto a questo vincolo». «Qualsiasi correzione - ha precisato ancora il sindaco - al Piano regolatore preesistente e cioè approvato dalla giunta Veltroni e non dalla nostra, rappresenta comunque un problema di diritti acquisiti che vengono violati. Da questo punto di vista vogliamo prima leggere bene le carte e poi vedremo».
La questione riguarda da vicino anche i costruttori romani. «Vorremmo riservarci ogni valutazione dopo aver verificato l’effettiva consistenza del vincolo emesso» ha detto il presidente dell’Associazione costruttori edili di Roma e provincia Eugenio Batelli al termine di un incontro con la candidata del Pdl a presidente della Regione Lazio Renata Polverini; incontro del quale riferiamo nell’articolo a fianco. «Sappiamo - ha aggiunto Batelli - che è stato modificato rispetto all’originale. Quindi vorremmo riservarci ogni valutazione». Marco Cacciotti e Cristiano Carpignoli, rispettivamente presidente del Consiglio del municipio XII e consigliere del Pdl della zona maggiormente interessata alle limitazioni, non hanno dubbi. «Il vincolo - spiegano in una nota congiunta - colpirà principalmente i piccoli costruttori e i piani urbanistici destinati all’edilizia sociale. Per questo non possiamo che esprimere un giudizio negativo nella speranza che questo provvedimento del ministero dei Beni culturali non sia il riflesso di contrasti politici interni alla maggioranza». «L’amministrazione comunale guidata da Gianni Alemanno sta lavorando - sottolineano Cacciotti e Carpignoli - affinché in alcune aree dell’Agro vengano attivati progetti per far fronte al problema dell’emergenza abitativa e per riqualificare zone prive di servizi pubblici. Questo vincolo non colpirà le grandi speculazioni edilizie, ma soltanto quei cittadini che da anni attendono risposte sul fronte dell’edilizia popolare e quelle piccole realtà imprenditoriali che da sempre costituiscono la colonna portante dell’economia cittadina». «Infine vogliamo ricordare - concludono i due esponenti locali del centrodestra - l’impegno del Consiglio del municipio XII, il cui territorio è interessato dal provvedimento del vincolo, che ha approvato a larga maggioranza un ordine del giorno con cui si chiede che il vincolo sia limitato ad aree non interessate da programmi di riqualificazione urbanistica o di edilizia sociale».


Il vicepresidente della commissione Ambiente Athos De Luca, del Pd, invece, in una nota esprime «approvazione per la tutela dell’agro romano da parte del ministero dei Beni culturali. Dobbiamo evitare che Roma faccia la fine di Napoli, dove la città si è estesa a macchia d’olio dal mare al Vesuvio».

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