L'ansia da scuola, ma questa è la vita

Gli studenti del Vittorini hanno deciso di occupare il loro liceo scientifico per protestare contro la vita: troppo dura, troppo imprevedibile rispetto ai loro auspici e ai loro programmi per il futuro. Loro non l'hanno messa proprio così, hanno parlato solo della vita scolastica: e non sia mai che la scuola, soprattutto in Italia, debba assomigliare o corrispondere alla vita reale. «Molti di noi», hanno scritto, «stanno attraversando momenti difficili a causa della pressione scolastica e delle aspettative che ci vengono imposte. L'ansia e lo stress sono in crescita... Chiediamo un ambiente scolastico più sano, dove i docenti comprendano che abbiamo altri impegni e interessi oltre a quelli scolastici». Non c'è neanche da prendersela troppo con loro, data la tenerezza che fanno: l'adolescenza del resto è proprio questo, è il tramonto della fanciullezza, è il muso sbattuto contro la ruvidezza del reale, è l'imprevisto rispetto ai piani che ragazzi e uomini fanno per la primavera, per le vacanze, per il maledetto futuro: è un martellante confronto tra obiettivi e raggiungimenti. Hanno anche fatto qualche proposta contro la vita, s'intende quella scolastica: «Ridurre l'importanza dei voti, distribuire diversamente gli impegni e prestare attenzione al benessere psicologico». Ma benedetti figlioli. Ma poveretti. Dovete capirli.

Appartengono alla cosiddetta generazione ansiosa, sono dei nativi digitali, sono già costretti a confronti virtuali con le smisurate comunità social di cui fanno parte e che ne amplificano le insicurezze; manca loro un concreto apprendistato sociale, hanno subito un passaggio traumatico da un'infanzia libera e anarchica a un'adolescenza iper-controllata (con qualche colpa dei genitori, spesso) e insomma: possibile che non ci sia un modo, un'app, un algoritmo, qualcosa per pianificare un futuro più rilassato, sapere subito se si sarà promossi o bocciati, come andrà la prova di matematica, se Lucia ci starà o no, se papà verrà licenziato? Ci stanno rubando il futuro.