Le liste d'attesa - si sa - sono un problema che attanaglia la sanità pubblica italiana. Ma a volte accade qualcosa che ha dell'inverosimile. Il Tribunale per i Diritti del Malato (Tdm) pugliese ha ricevuto una segnalazione insolita da parte di una donna incinta al settimo mese di gravidanza: la donna dovrebbe partorire a giugno, ma al Cup di Casarano, nel Salento, le hanno prenotato una visita ostetrica per una data che dovrebbe essere a ridosso o poco dopo quella del parto, come riportato da Nuovo Quotidiano di Puglia.
Tutto risalirebbe al fatto che la ginecologa della donna si è pensionata, una cosa normale nello sviluppo della carriera di un qualunque lavoratore. Così la donna si è rivolta a un consultorio della Asl, sentendosi rispondere che non si poteva prendere in cura una donna in avanzato stato di gravidanza. Un altro consultorio le ha risposto invece di non poterla seguire perché non residente nel comune in cui il consultorio si trova. E alla fine, a marzo il medico curante le ha fatto l'impegnativa per il Cup, che l'ha rimandata a giugno per la sua visita ostetrica. Cioè probabilmente quando la donna avrà già partorito e non avrà più bisogno della visita.
Il Tdm, intanto, fa sapere attraverso la sua responsabile regionale, Anna Maria De Filippi, che non esiste una regola per cui un consultorio dovrebbe seguire solo donne residenti nel comune in cui si trova il consultorio.
«Se così fosse - ha commentato De Filippi - mi chiedo a chi dovrebbero rivolgersi le donne immigrate. È importante che le donne sappiano che in qualsiasi momento possono telefonare ai consultori della Asl e con una semplice prenotazione interna, senza prescrizione medica, possono accedere ai servizi erogati.»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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