Il TaTa Top, il bikini contro la censura

Come nasce il TaTa Top, un bikini che vince le convenzioni contro le nudità e i capezzoli femminili in mostra negli Stati Uniti

Il TaTa Top, il bikini contro la censura

Fatta la legge, trovato l'inganno. Esistono tante leggi insolite al mondo, ma si è portati a pensare che l'Occidente ricco e prospero sia organico su ciò che è legale e ciò che non lo è. Invece, vi è un elemento in particolare che non mette d'accordo tutti: i capezzoli femminili. Per riuscire ad aggirare la legge, l'anno scorso è nato il TaTa Top, un particolare tipo di bikini adatto a ogni donna, color carne e con i capezzoli stampati sopra.

Tutto rientra in un movimento che si sposta continuamente dalla realtà ai social network, il #FreeTheNipple, basato sull'idea che, se i capezzoli maschili non destano vergogna o scandalo, non dovrebbe accadere neppure con quelli femminili. Tra le sostenitrici del movimento c'è la cantante Miley Cyrus, ma non solo: la ragione del fenomeno si trova nel fatto che alcuni stati americani come Indiana, Utah e Tennessee considerano illegale il topless. Perfino le neomamme non possono allattare in pubblico, un gesto che in tutta Europa invece non desterebbe la benché minima malizia.

Il modello di bikini è nato proprio per questa differenza tra Europa e Stati Uniti: due coniugi, Robyn e Michelle Lytle, ospitarono due studentesse di scambio olandesi, che vennero ammonite dalle forze dell'ordine per i loro topless. Ma non si tratta solo e semplicemente di un gesto di rivolta e controcorrente. Si tratta di reclamare la propria essenza, la propria femminilità, anche con un pizzico di ironia.

«Abbiamo madri che comprano il nostro bikini perché stufe di essere additate per allattare in pubblico - hanno spiegato le creatrici - Abbiamo mariti che lo comprano per le mogli che sono sopravvissute a un cancro al seno e hanno affrontato una doppia mastectomia.

Abbiamo donne che lo comprano per affermare qualcosa - spingere i confini in un piccolo paese conservatore. Abbiamo clienti arrestate per aver sfoggiato il topless per abbronzarsi in spiaggia e che vi sono tornate con il nostro bikini lasciando i poliziotti confusi».

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