Welfare, Veronesi nella squadra di Formigoni

«Questa è la miglior dimostrazione che i veri riformisti stanno con noi. La sinistra l’ha solo esasperato»

Marcello Chirico

Di sicuro non ha perso tempo. Tempestivo come sa essere solo il suo amico Galliani quando vuole procurarsi i migliori top-player della pelota su piazza, Roberto Formigoni l’ha buttata lì, quasi (anzi, conoscendo il personaggio: sicuramente) a voler dimostrare di essere più bravo di tutti quelli dell’Unione messi insieme nel riuscire ad arruolare le «personalità illustri» e portarle a lavorare con lui. E così, a nemmeno 24 ore di distanza dalla rinuncia alla candidatura a sindaco di Milano per il centrosinistra, il governatore lombardo ha annunciato con fierezza il proprio neoacquisto al «market della società civile»: l’oncologo Umberto Veronesi, il fuoriclasse che darà lustro alla «squadra» strutturata dal governatore per fornirgli consigli e aiuti su tutte quelle materie contenute in quell’anglofonema onnicomprensivo tanto di moda adesso e che si chiama welfare.
Ma la notizia vera è un’altra: quello che avrebbe dovuto correre sotto le insegne dell’Unione prodiana per riconquistare Palazzo Marino lavorerà con Formigoni, e quindi col centrodestra, in Regione. Un po’ come la storia recente di Bobone Vieri, strappato dal Milan ai cugini dell’Inter. Perché - ricordiamolo, Veronesi è stato ministro con Prodi, mica con Berlusconi, e magari proprio per questo passato ulivista qui a Milano credevano di poterlo convincere a marchiarlo di nuovo con l’arcobaleno unionista e strappare alla Cdl il Comune.
Missione fallita. Mentre Formigoni ha ottenuto dal superoncologo la conferma che collaborerà con lui, e ieri Formigoni non ha perso occasione per annunciare - da Ct regionale - il nome di Veronesi tra i «convocati» per la sua squadra d’esperti. Sarà infatti uno di quei 25 «uomini illustri» (così li chiama Formigoni) che comporranno il comitato strategico per il welfare. «Questa - la stilettata del governatore - è la dimostrazione che i veri riformisti sono con noi. Veronesi? L’hanno esasperato a tal punto che alla fine ha preferito rinunciare». E che adesso lavori coi rivali della Cdl bruci a sinistra, lo dimostrano le parole piccate del segretario provinciale dei Ds, Franco Mirabelli: «Si sta spacciando un comitato del welfare quasi per un comitato elettorale. I riformisti Formigoni li ha già persi quando rinunciò a presentarsi con una propria lista».
A dire tutta la verità, l’arruolamento di Veronesi era già stato annunciato lo scorso 9 maggio, al varo della nuova giunta regionale, quando il governatore parlò dei Comitati strategici che avrebbe voluto costituire al Pirellone. Tra i possibili «convocati» si era fatto il nome appunto dell’oncologo milanese. Adesso, però, la sua partecipazione a quei gruppi di lavoro è ufficiale e fa più rumore perché l’ultimo ok Formigoni l’ha ottenuto il giorno dopo la rinuncia presentata da Veronesi all’Unione. Per usare sempre una metafora calcistica: dall’opzione si è passati al contratto vero e proprio.
«La Lombardia sa guardare avanti - ha spiegato con evidente orgoglio Formigoni - e un governo come il mio sa utilizzare le competenze migliori, i cervelli migliori, perché il nostro è un governo che mira al bene di tutti i cittadini». Insomma: se ci voleva dello champagne per festeggiare la soluzione della crisi regionale (in salsa formigoniana, viste le condizioni capestro imposte a tutti gli alleati per continuare a governare), Veronesi è per il governatore come una bottiglia di millesimato.
La lista completa degli «arruolati» per il comitato strategico del Welfare - che va ad affiancarsi a quello «per la competitività» di cui fanno parte personalità come Tronchetti , Colaninno, Monti, Bracco. Ligresti e Profumo - è comunque molto simile a quella di una squadra all-stars: oltre Veronesi, ne faranno parte l’ex ministro Sirchia, il rettore della Cattolica nonché dell’Agenzia nazionale per le Onlus Lorenzo Ornaghi, la presidentessa del tribunale dei minori Livia Pomodoro, il presidente del San Raffaele don Verzè, il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, persino Guido Galardi presidente della Lega delle Cooperative (altro smacco per la sinistra) e altri ancora.
Analoghi comitati Formigoni intende istituirli anche per lotta all’inquinamento e nuove tecnologie, pendolari e mobilità, tempi e orari della città, compatibilità lavoro-famiglia, e altri ancora. Tutti con l’obiettivo di «raccogliere la collaborazione e il suggerimento di importanti esponenti della società in modo che le nostre decisioni possano essere assunte con il massimo delle competenze e delle conoscenze».


Per la prima foto-ricordo di Veronesi al lavoro al Pirellone non bisognerà attendere nemmeno molto. «La prima riunione del nuovo comitato del welfare - ha annunciato sempre il padrone di casa lombardo - è già prevista per l’inizio del mese di novembre».

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