Bergamo - Diciassette giorni dopo si cerca un aiuto dal cielo. Le ricerche di Yara Gambirasio ora passano dall’analisi delle immagini dei satelliti. Gli investigatori che dal 26 novembre sono sulle tracce della 13enne di Brembate di Sopra non vogliono lasciare nulla di intentato. Poche le speranze che un satellite possa aver registrato quello che non hanno visto i testimoni, ma l’ipotesi non viene scartata. Nei prossimi giorni, insieme alle analisi tecniche sui tabulati telefonici già in corso, gli investigatori potrebbero "guardare all’insù" per cercare risposte a una scomparsa che, a più di due settimane di distanza, ha ancora pochi elementi certi. L’occhio dei satelliti, civili o militari, potrebbero aver "inquadrato" l’attimo esatto in cui Yara ha lasciato il centro sportivo distante solo 700 metri da casa.
I precedenti In passato, in altri episodi di cronaca si è ricorso all’aiuto satellitare. Dall’omicidio di Chiara Poggi, uccisa nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto 2007, al caso Cogne quando il pm Stefania Cugge aveva chiesto ai militari italiani se avessero registrato immagini subito dopo l’omicidio del piccolo Samuele. Nessuna conferma che l’analisi dei fotogrammi sarà fatta, ma da giorni nessuna pista o ipotesi, anche la più stravagante, viene sottovalutata. Provare non costa nulla, spiegano gli investigatori. Ai genitori di Yara non resta che sperare.
Ricerche in Val Brembana Stamani carabinieri e protezione civile sono impegnati in Val Brembana, a Ubiale Clanezzo (Bergamo), dove stanno setacciando la zona boschiva vicino al fiume Brembo. Altre squadre di militari e volontari si sono indirizzate invece nelle campagne alla periferia di Curno, non lontano da Ponte San Pietro. Gli investigatori stanno passando al setaccio zone che finora non erano ancora state controllate e aree che nelle scorse ore sono state oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini. Sul fronte delle indagini, gli investigatori spiegano che "non vi sono elementi" che autorizzano a pensare concretamente a una vicenda a sfondo satanico, come riferiscono oggi alcune notizie di stampa, anche se tutte le segnalazioni, anche quelle che sembrerebbero inconsistenti, sono state e sono prese in esame.
Accertamenti su due imprenditori Continuano gli accertamenti della polizia sugli ambienti legati al lavoro per del padre della ragazza. Gli agenti hanno chiesto al Gico della guardia di finanza informazioni sui due fratelli arrestati a metà ottobre, proprietari di una grossa azienda di pavimentazioni con sede a Ponte San Pietro che sta lavorando tra l’altro al cantiere del centro commerciale di Mapello. I due (uno dei quali residente proprio a Brembate di Sopra) sono in carcere da sei mesi per riciclaggio legato al narcotraffico internazionale del padre, a sua volta in prigione.
I due imprenditori hanno avuto a che fare con la Gamba Coperture di Brembate Sopra, per la quale lavora Fulvio Gambirasio. E forse per problemi di qualche tipo maturati sul lavoro potrebbe essere nato un sequestro per ritorsione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.