"Zittito per tre mesi dai falsi democratici" I lettori a sostengno di Vittorio Feltri

Ho sentito Scalfari augurarsi la radiazione di Feltri dall’Albo. Auguro al fondatore di Repubblica lunga vita e che l’Ordine dei giornalisti lo lasci scrivere in eterno, perché dopo 20 anni di inutili farmaci contro l’insonnia, solo gli editoriali di Scalfari, che diligentemente mio figlio mi ritaglia, hanno il potere di sprofondarmi nel sonno del giusto. Il sistema sanitario dovrebbe metterli in fascia A.
Tenga duro direttore.
Gianni Montanari

Ammazzata dal fascismo nel 1925, risuscitata nel 1945, oggi è nuovamente morta con la condanna a Vittorio Feltri, la libertà di stampa. Ne dà il triste annunzio Aldo Chiarle, opionista del quotidiano Avanti!, iscritto all’Albo dei giornalisti e poi all’Ordine dal 1 gennaio 1951.
Aldo Chiarle - Milano

Che vergogna per l’Ordine dei giornalisti!! Vigliacchi, arroganti, prepotenti, antidemocratici. In una parola: comunisti.
Massimo Ragogna

Caro Scalfari, le faccio notare che Vittorio Feltri è stato sospeso per tre mesi, per un fatto che altri giornalisti, non «amici», hanno ritenuto veniale mentre lei non ha nemmeno chiesto scusa per il manifesto, con tante sottoscrizioni di comodo, di condanna a Calabresi. Non credo che lei legga queste righe. Però scriverle mi rende più leggero e forse, almeno questa notte, dormirò meglio.
Gilberto Giulivi

Mi piacerebbe sapere perché l’Ordine dei giornalisti non applichi lo stesso metro di giudizio nei confronti di tutti i giornalisti che si rendano responsabili di violazioni deontologiche: Vittorio Feltri è stato sospeso per 3 mesi in merito alla vicenda Boffo, mentre ai direttori de la Repubblica, Corriere della Sera, l’Unità, il Fatto tutto è concesso, dalla pubblicazione di notizie giudiziarie riservate alle peggiori diffamazioni e volgarità nei confronti del premier Berlusconi e di altri esponenti del centrodestra.
Guglielmo Rocco

La mia solidarietà a Feltri, bergamasco come me, e l’esortazione a non arrendersi davanti al pensiero unico imperante ed ai bugiardoni «rosso criniti» che pretendono di censurare una delle poche voci libere in un panorama infettato da opportunisti e censori a senso unico: sono loro la multinazionale del fango.
Marco Angioletti


Ciò che è successo al direttore del Giornale dimostra quanto sia dannoso l’Ordine dei giornalisti, che andrebbe abolito proprio in nome della libertà di stampa.
Tiziano Ortile


È ignobile l’accanimento verso il nostro Giornale, ed è ignobile come l’attacco sia a 360 gradi. Da Napolitano a Casini a Fini a Bocchino, ultimo parvenu dall’arroganza rivoltante, dalle nullità Franceschini e Bersani, dall’inguardabile Santoro al bieco Travaglio. Chissà perché quest’ultimo può vergognosamente insultare chicchessia con affermazioni delle quali nessuno chiede conto, mentre Feltri per un’indagine documentata e rigorosa subisce ora quello che ad ogni italiano di buon senso, appare un ignobile atto repressivo ad orologeria.
Corrado Dondè - Udine

Esprimo la mia piena solidarietà a Vittorio Feltri, vittima di un provvedimento disciplinare degno della Corea del Nord e non di un Paese democratico e liberale.
Pietro Ballerini Puviani


Caro dottor Feltri, da oggi e per tutto il periodo della sua sospensione (e forse anche dopo), acquisterò due copie del Giornale per esprimere il mio dissenso da quei «fasciocomunisti» che vogliono coercire la libertà di parola di un giornalista che dice sempre quello che pensa e soprattutto lo dice in maniera coerente ed intelligente.
Ernesto Santero


Mi permetto in modo molto tranquillo essendo un artigiano, che ha una cultura scolastica limitata alla terza media, di pensare che uno dei migliori giornalisti italiani sia trattato in modo vergognoso dall’Ordine dei giornalisti. Fino a quando vorrete rimanere in un organismo così fatto? Con stima e con ammirazione al giornalista.
Opimio Chironi


In questa triste situazione io e mia moglie le siamo vicini e le esterniamo tutta la nostra simpatia e solidarietà. L’ammiriamo per la sua forza di volontà, incisività e chiarezza di pensiero e spontaneità nell’esprimere liberamente il suo pensiero non condizionato dall’esterno. Purtroppo dobbiamo renderci conto che questa «falsa» democrazia è solo un paravento studiato per addormentare il popolo che deve bere tutte le fandonie che i cosiddetti «burattinai» vogliono fargli credere.
Giuseppe e Donatella Ghirardini


Vittorio, mettiamola così: a parte la smaccata evidentissima faziosa, funzionale, inedita, iniqua, clamorosa stupidaggine fatta da una tribù d’invidiosi, la chiara lettura che ne deriva è che loro hanno paura delle vostre penne. Poi, da vecchio ex sindacalista, non capisco: per giudicare un fatto passibile di provvedimenti disciplinari, necessitano 130 persone alloggiate in alberghi, ristoranti, treni, aerei, taxi non ne basterebbero 5,7,9,11, riunite in una sede dell’Ordine o meglio ancora, nella sede della redazione incriminata?
Ennio Sciotti


Io non voglio stare per tre mesi senza leggere i suoi editoriali. Usi uno pseudonimo, faccia qualsiasi cosa, ma continui a scrivere, sapremo riconoscerla lo stesso. In questo momento di regime di sinistra, abbiamo bisogno del suo coraggio e delle sue parole.


Romano Satollo

Quando Berlusconi, stanco delle balle gossipare di Repubblica ha querelato (peraltro solo civilmente) il direttore di quel giornale, sono scesi in piazza a protestare contro l’attentato alla libertà di stampa, ora di fronte a questa bestialità consumata nei suoi confronti, a mala pena sfugge qualche balbettìo. Buffoni!
Mario Albano

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