Inchiesta Montecity-Santa Giulia Sette in manette: c'è anche Grossi

Emesse cinque ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta della procura sulla bonifica di Montecity-Santa Giulia

Inchiesta Montecity-Santa Giulia 
Sette in manette: c'è anche Grossi

Milano - Sette arrestati. La Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo altri due fermi, oltre alle cinque ordinanze di custodia cautelare di stamane, nell’ambito dell’indagine sulla bonifica dell’area Santa Giulia, il quartiere chic di Milano costruito dell’immobiliarista Luigi Zunino. Oltre a Rosanna Gariboldi (assessore a Pavia) e a Giuseppe Grossi (imprenditore a capo della Sadi, impresa di bonifiche ambientali per aree ex industriali) sono stati arrestati Cesarina Ferruzzi, Maria Ruggero e Paolo Titta. Le accuse a vario titolo sono di appropriazione indebita, riciclaggio, truffa, frode fiscale e associazione a delinquere. Nel febbraio scorso era stato arrestato, nell’ambito dell’inchiesta, l’avvocato svizzero Fabrizio Pessina e due ex finanzieri, accusati di aver creato fondi neri gonfiando i costi di bonifica dell’area.

Le accuse contestate C’è anche l’associazione per delinquere tra le accuse contestate a Grossi. Gli altri arrestati sono Cesarina Ferruzzi, Paolo Titta e Maria Ruggero, collaboratori di Grossi. Tra le accuse, a vario titolo, oltre alla frode fiscale e all’appropriazione indebita, anche il riciclaggio e la corruzione. Grossi era stato indagato lo scorso febbraio in concomitanza con l’arresto del suo avvocato e di due ex finanzieri, suoi collaboratori, accusati di aver riciclato all’estero per conto di Grossi 22 milioni sovrafatturati nei costi di bonifica dell’area di Santa Giulia di Luigi Zunino. Quanto all’iscrizione nel registro degli indagati di Gariboldi con l’ipotesi di riciclaggio ne aveva dato notizia un quotidiano nazionale lo scorso agosto, in relazione a un conto cifrato che l’assessore aveva aperto a Montecarlo che aveva registrato un bonifico a un conto svizzero gestito da un fiduciario di Grossi di 500mila euro e che nel 2008 aveva ricevuto in due turni complessivamente 632mila euro da conti esteri "schermati" di Grossi.

Le prime mosse dell'indagine Dell’inchiesta si era parlato lo scorso febbraio, in occasione degli arresti dell’avvocato Fabrizio Pessina e degli imprenditori Giuseppe Anastasi e Paolo Pasqualetto, a cui i pubblici ministeri Laura Pedio e Gaetano Ruta contestavano l’ipotesi di riciclaggio ma non il concorso "nei delitti presupposti di appropriazione indebita e truffa commessi ai danni delle società appartenenti al raggruppamento temporaneo di imprese incaricate dal progetto Montecity Spa", che fa capo all’imprenditore Luigi Zunino, della bonifica dell’area Rogoredo-Santa Giulia.

L'indagine sullo smaltimento dei rifiuti L’indagine aveva preso il via dalla richiesta di assistenza da parte dell’autorità giudiziaria tedesca che aveva indagato sei persone in relazione a operazioni di smaltimento di rifiuti speciali provenienti, in particolare, dall’ex area industriale Montecity-Rogoredo.

Le ordinanze di custodia cautelare dell’epoca e quelle eseguite oggi sono state emesse dal gip Fabrizio D’Arcangelo, secondo il quale "la sovrafatturazione dei costi di bonifica" del progetto Montecity-Santa Giulia "risulta comprovata dalla presenza di numerosi contratti di consulenza, intermediazione, procacciamento di clienti, apparentemente funzionali alle operazioni di trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti, che prevedono la remunerazione, effettivamente avvenuta, di prestazioni non volute", si leggeva otto mesi fa nei documenti.

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