Crosetto con il piede in due scarpe

La mancata nomina alla Difesa, le dimissioni, gli incarichi

Crosetto con il piede in due scarpe

Roma Motivi personali. Guido Crosetto lascia il Parlamento dopo lo stop alla sua corsa in quota Lega verso il ministero della Difesa, conseguenza del rifiuto di Fdi ad entrare in maggioranza. Sarebbe questa la vera ragione dietro il giallo delle dimissioni, arrivate dopo un vertice di fuoco nel partito. Stop definitivo che sarebbe arrivato proprio da Giorgia Meloni, coerente con la scelta fatta di rimanere all'opposizione con Fi. Scelta di fronte alla quale però l'ex sottosegretario avrebbe provato fino all'ultimo a salvare le ambizioni personali. Al culmine del confronto, avvenuto alla vigilia dell'investitura di Conte, mentre Crosetto provava a far pesare il suo ruolo di cofondatore, la leader di Fdi gli avrebbe risposto che se non intendeva rinunciare, poteva anche uscire dal partito. Il resto, le dimissioni e il calcio dell'asino a Berlusconi, sarebbe da attribuire al temperamento sanguigno del piemontese.

Tuttavia come si sa, le dimissioni presentate a Montecitorio per «motivi personali» passano, dopo un iter di diversi mesi, per un voto dell'aula che quasi sempre le respinge. Nel frattempo Crosetto sarà condannato, si fa per dire, a ricoprire la carica pubblica. E a rimanere in conflitto di interessi, data l'incompatibilità fra il mandato parlamentare e la carica di presidente dell'Aiad, preziosa costola di Confindustria nel settore difesa e aerospazio con fatturato da 15 miliardi, che Crosetto guida dal 2014. Carica dalla quale l'onorevole aveva annunciato l'autosospensione nel gennaio scorso per incompatibilità, dopo la nomina a coordinatore di Fdi. Dunque solleva più di un interrogativo la diffusione in questi stessi giorni degli inviti a un convegno organizzato dall'Aiad, in cui il parlamentare compare in qualità di presidente ancora in carica dell'associazione confindustriale, controllata al 51% da Leonardo.

In sostanza Crosetto, che in un'intervista al Messaggero ha invitato Berlusconi a farsi da parte, non si sarebbe fatto da parte da nessuna delle sue cariche in attesa di vedersi spalancare un posto da ministro poi svanito. La carica all'Aiad tra l'altro prevede un lauto appannaggio da 300mila euro.

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