Un altro dei passaggi della deposizione di Paolo Borsellino, resa a Trapani nel 1986, contenuta tra gli atti desecretati oggi dalla commissione Antimafia: "Qui a Marsala non c'è una cosca di Trapani, qui a Marsala c'è Cosa nostra"
A raccontarlo alla Commissione nazionale antimafia prima di essere ucciso era stato Paolo Borsellino. L'audio è stato desecretato perla prima volta e fotografa la lucida visione del magistrato sulla situazione della mafia negli anni Ottanta
La Commissione parlamentare Antimafia ha stabilito all'unanimità di desecretare gli atti dei suoi lavori, dal 1963 fino al 2001. Un archivio che è stato digitalizzato ed è confluito su un unico sito web all'interno del portale del Parlamento. Tra i primi atti in evidenza gli audio delle deposizioni di Paolo Borsellino di fronte alla Commissione
Desecretati gli audio del 1984, quando il giudice spiegava alla Commissione antimafia le difficoltà del lavoro del pool di magistrati che lavoravano al maxi processo
La Procura di Messina ha iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di calunnia aggravata, alcuni magistrati che hanno indagato sulla strage di via D'Amelio a Palermo, dove hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta
Durante la puntata del programma di Rai Due condotto da Enrico Lucci, un ospite ha pronunciato frasi offensive contro i magistrati uccisi dalla Mafia
La scoperta è stata realizzata da una volante della Polizia di Stato mentre era in servizio. Intervenuta una squadra della Scientifica e una del Comune per rimuovere la scritta
La richiesta è giunta dai legali dei 5 capi mafiosi accusati dell'attentato dove perse la vita il giudice Borsellino e recentemente scagionati
"Non smettere di cercare la verità su quella strage". E' l’appello lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a 26 anni dalla strage di via D’Amelio a Palermo dove perse la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta
La corte d'assise di Caltanissetta accusa alcuni servitori infedeli dello Stato infedeli che istruirono alcuni piccoli criminali facendoli diventare "gole profonde" di Cosa nostra. "Disegno criminoso degli investigatori"