
"Ho iniziato nell'estate 2021 quando mi trovavo ad allenarmi per la Nazionale a Tirrenia. Ho cominciato a giocare perché vedevo che lo facevano gli altri". Comincia così la confessione di Nicolò Fagioli, uno dei calciatori coinvolti nell'indagine della Guardia di finanza sul circuito di scommesse e di gioco d'azzardo gestito da un clan basato a Milano, e che aveva come clienti (ma in qualche caso come complici) calciatori in vista. Calciatori affetti da una sorta di ludopatia, in grado di perdere somme rilevanti nella noia dei ritiri. "A Milano - dice Fagioli - sono in debito con Freddy di ottantamila euro e con Tommaso di trecentomila euro". Freddy e Tommaso sono i gestori dei siti clandestini.
Fagioli spiega così il passaggio dai siti ufficiali a quelli illegali: "Ho cominciato a scommettere su siti clandestini a Torino e giocavo con la Juventus nell'ottore-novembre 2022. La mia necessità di scommettere con siti torinesi era dovuta al fatto che se avessi dovuto pagare le perdite avrei trattato con qualcuno che si trovava in zona". Fagioli ammette di avere fatto opera di proselitismo, "ho indicato il sito illegale a Zaniolo ma non ho guadagnato nulla".
Nessuno dei calciatori ammette di avere addomesticato partite per effetto delle scommesse: "Ho scommesso anche sulle partite della mia squadra - dice Sandro Tonali - e in alcuni casi anche in partite nelle quali stavo giocando. Ma non mi sono mai venduto delle partite, non ho mai scommesso su eventi particolari che potessero accadere nel corso della partita ma scommettevo solo sull'eventuale vincita di una delle due squadre>. Tonali confessa di essere stato lui a dare a Fagioli il contatto con la banda milanese, "ho conosciuto Fagioli a un ritiro della under 21 a Tirrenia, nel corso di quel ritiro ho saputo che Fagioli giocava online sui casinò. Ho dato a Fagioli le credenziali". "So anche - aggiunge - che Florenzi, giocatore del Milan, giocava sicuramente al casinò online con la mia stessa piattaforma". Oltre a Fagioli e Zaniol, Tonali indica come partecipi dello stesso sito di poker illegale "McKennie, giocatore della Juventus, e Samuele Ricci".
Anche Zaniolo confessa, "ammetto di avere effettuato delle scommesse su delle piattaforme illegali, ho sbagliato sono stato ignorante. Avevo tanto tempo durante i ritiri e ammetto che giocare mi piaceva". Ma, assicura, "non ho mai giocato sul calcio perché sapevo che per noi calciatori è vietato".
Il milanista Alessandro Florenzi dice di avere ricevuto da Tonali i nomi delle piattaforme illegali, e accusa Tonali di avere avuto anche un ruolo operativo nella riscossione dei soldi, "è sempre tramite Tonali che avvenivano queste operazioni di pagamento".
Per questo a Tonali e Fagioli viene anche contestato il reato di avere cooperato con i gestori dei siti clandestini, mentre a Florenzi, Zaniolo, Perin, Ricci, all'atalantino Raoul Bellanova e ad altri viene mossa solo l'accusa di gioco illegale.
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