Caso Pifferi, l'imputata è malata: rinviato il processo d'appello

C’è legittimo impedimento: il processo di secondo grado per la morte della piccola Diana si terrà il 10 febbraio

Alessia Pifferi e Alessia Pontenani
Alessia Pifferi e Alessia Pontenani
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Ha presentato un certificato medico e richiesto di assistere al processo d’appello: per questa ragione, una malattia stagionale da un lato e la volontà di presenziare a una decisione sul suo futuro, il processo di secondo grado per Alessia Pifferi, la cui udienza era attesa per oggi, partirà il 10 febbraio 2025.

La stampa si aspettava che Alessia Pifferi sarebbe stata in aula oggi, dato che si sarebbe discusso sulla possibilità di una nuova perizia psichiatrica. Quella del processo di primo grado, condotta da un team capeggiato da Elvezio Pirfo, aveva stabilito che la donna non avesse deficit cognitivi, ma fosse dotata una certa capacità manipolatoria. Sulla nuova perizia investe la legale dell’imputata, Alessia Pontenani, che insiste non solo sul ruolo giocato dalle capacità della sua assistita, ma anche dal suo background, dalla sua infanzia. “Io scrivo che non c’è la prova del dolo eventuale”, ha raccontato fuori dall’aula Pontenani, che ha presentato peraltro una documentazione ottenuta da un collegio peritale.

Ma Alessia Pifferi era ammalata e di fronte alla richiesta se si potesse procedere in sua assenza ha detto no: da qui il rinvio a febbraio. In ogni caso si tratta solo di uno slittamento: nessuno sa cosa potrà accadere, ma se la richiesta di nuova perizia psichiatrica verrà respinta il processo d’appello sarà molto veloce.

Prima che avvenisse il rinvio, la sorella di Alessia, Viviana Pifferi, ha rilasciato un’intervista alla trasmissione Rai Storie Italiane. Contro Viviana l’imputata ha spesso puntato il dito nel passato processo, oltre che contro il resto della famiglia, della quale ha spesso lamentato una presunta trascuratezza soprattutto a fronte del deficit cognitivo che la donna afferma di avere e di un abuso sessuale che dice di aver subito da parte di un amico di famiglia. “Mia sorella non è stata mai incapace e abbandonata”, ha ribadito Viviana Pifferi, che ha spiegato di attendersi la conferma dell’ergastolo e che ha sempre respinto come illazioni le parole della sorella.

È una data simbolica questa: proprio oggi sarebbe stato il compleanno di Diana Pifferi, morta di stenti a un anno e mezzo dopo essere stata lasciata da sola dalla madre nel luglio 2022 in un appartamento di zona Ponte Lambro a Milano, particolarmente infuocato per via del caldo in quei giorni.

Alessia Pifferi era stata condannata all’ergastolo in primo grado il 13 marzo 2024.

Non le è stata concessa nessun attenuante per la morte della figlia e le cause del gesto sono state motivate nel “futile ed egoistico movente di ricercare e vivere dei propri spazi di autonomia […] rispetto al prioritario diritto-dovere di accudimento della propria figlia”.

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