
Doveva essere un solo campo largo. Ma è diviso in almeno tre piazze. Il big bang va in scena sulla guerra in Ucraina, dopo l'accelerazione di Donald Trump sui negoziati. E così, a tre anni esatti dall'inizio dell'invasione della Russia, l'opposizione continua a procedere in ordine sparso. Ci sono i liberal pro-Kiev e i pacifisti. In mezzo, la segretaria del Pd Elly Schlein. Già soprannominata «l'opossum» dalle malelingue, accusata di «fingersi morta» e nascondersi davanti alle difficoltà. La spaccatura sulla politica estera si è manifestata ieri. I riformisti dem hanno sostenuto le iniziative organizzate dalle comunità ucraine in tutta Italia e in alcuni casi sono scesi in piazza. A Roma c'erano i senatori Filippo Sensi e Beatrice Lorenzin e i deputati Lia Quartapelle e Andrea Casu, ma anche l'ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, eletto a Palazzo Madama nelle liste del Pd. L'europarlamentare Pina Picierno, tra le più vicine alle ragioni dell'Ucraina, è stata a Kiev, insieme a una delegazione del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo. A Milano è intervenuto un altro eurodeputato di rito riformista, Pierfrancesco Maran, ma le manifestazioni per l'Ucraina - che chiedono di continuare con il sostegno militare a Zelensky - hanno ricevuto l'appoggio di altri big della minoranza Pd, come l'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il coordinatore del correntone riformista Energia Popolare, Alessandro Alfieri. A Bergamo ha sfilato con gli ucraini l'ex sindaco della città e attuale parlamentare europeo Giorgio Gori, un altro degli esponenti di punta del mondo liberal nel Pd. A Firenze si è visto l'europarlamentare ex renziano Dario Nardella. A timbrare il cartellino, in quota vertici dem, il responsabile Esteri della segreteria Peppe Provenzano, che ha ufficializzato la sua presenza alla manifestazione di Roma soltanto sabato. «In piazza, in Parlamento, dovunque sia necessario. Fino alla vittoria», ha scritto su Instagram Sensi, in diretta dalla piazza romana. Con i riformisti del Pd, ai cortei pro-Ucraina, Italia Viva, Azione e Più Europa. Presenti per Iv Maria Elena Boschi e per Più Europa Riccardo Magi. Carlo Calenda è intervenuto in collegamento con la Capitale da Odessa. Più Europa, per oggi, ha in programma un flashmob davanti all'ambasciata russa.
Parole d'ordine molto diverse rispetto a quelle di Avs di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma soprattutto del M5s di Giuseppe Conte. Nessuna delegazione dei due partiti si è fatta vedere con gli ucraini. Ma esponenti stellati e rossoverdi potrebbero partecipare alle piazze previste oggi, che si collegheranno tutte in diretta streaming per una maratona virtuale, organizzata dalle maggiori reti pacifiste italiane.
All'iniziativa, che chiede un «cessate il fuoco con gli strumenti della diplomazia», già confermati gli interventi del segretario della Cgil Maurizio Landini e dell'europarlamentare eletto con il Pd Marco Tarquinio. Sullo sfondo la terza piazza, quella convocata dal M5s per il 5 aprile, contro le armi all'Ucraina e per il no all'aumento delle spese militari. Campo largo a tre piazze.
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