
Dopo le prime retromarce europee sul Green Deal arriva un nuovo bagno di realtà per l'ambientalismo ideologico da parte dell'Agenzia Internazionale dell'energia che ha pubblicato ieri il rapporto annuale «Global Energy Review 2025».
Il risultato del report si potrebbe sintetizzare con una frase: in un mondo in cui continua ad aumentare la richiesta di energia, non si può fare a meno del mix energetico. Nonostante l'incremento delle rinnovabili negli ultimi anni e il calo delle fonti fossili più inquinanti, immaginare di garantire l'intero fabbisogno energetico senza il gas o l'energia nucleare sarebbe un'utopia.
Nel 2024 la richiesta di energia è infatti aumentata a un ritmo più veloce che in passato, in particolare la domanda di elettricità è cresciuta quasi due volte più velocemente a causa della maggiore richiesta di raffreddamento, dell'aumento dei consumi da parte dell'industria, dell'elettrificazione dei trasporti e dello sviluppo dei data center e dell'intelligenza artificiale. Quando si parla di transizione ecologica e della necessità di aumentare il parco auto elettrico, non si tiene spesso in dovuta considerazione che, così facendo, la richiesta di energia elettrica cresce in modo esponenziale. Se domani mattina tutte le automobili degli italiani dovessero essere alimentate con le batterie, il sistema elettrico nazionale non sarebbe in grado di reggere la domanda di elettricità. Inoltre, molte tecnologie che fino a qualche anno fa utilizzavano altre fonti energetiche, oggi funzionano con l'elettricità come il riscaldamento. Questo incremento nella richiesta di elettricità ha generato una maggiore domanda di tutte le fonti energetiche tra cui petrolio, gas naturale, carbone, energie rinnovabili ed energia nucleare. Il boom di elettricità non è determinato solo dalla transizione green in Occidente ma soprattutto dalla crescita dell'economia nei paesi meno sviluppati.
Se nel 2024 si è registrato un aumento importante della capacità solare fotovoltaica e di altre fonti rinnovabili, il dato che più colpisce è la crescita dell'energia nucleare e anche della domanda di gas. La crescita delle rinnovabili è un dato che ci si aspetta ma, secondo una certa narrazione green, è più sorprendente l'incremento del consumo di petrolio e carbone anche se avvenuto più lentamente rispetto al 2023. In realtà si tratta di un dato fisiologico perché molte delle economie in via di sviluppo utilizzano fonti non certo verdi per produrre la propria energia. Basti pensare che le economie emergenti hanno rappresentato oltre l'80% della crescita della domanda energetica globale.
Nello specifico la Cina (che non è già da tempo un'economia emergente) ha registrato la maggiore crescita della domanda in termini assoluti di qualsiasi paese nel 2024 mentre l'India ha determinato il secondo maggiore aumento della domanda energetica in termini assoluti, superiore all'aumento di tutte le economie avanzate messe insieme.
Emerge così un altro dato che dovrebbe farci riflettere: le emissioni di Co2 del settore energetico hanno continuato ad aumentare nel 2024 seppur a un ritmo più lento rispetto al 2023.
Un aumento avvenuto nonostante il Green Deal europeo e le politiche dell'Ue che hanno avuto come conseguenza il crollo della nostra industria ma non hanno impedito l'aumento di emissioni a livello globale. La buona notizia è che l'adozione di tecnologie di energia pulita sta limitando la crescita delle emissioni ma si tratta di un processo da fare con gradualità e tenendo in considerazione le esigenze socio-economiche.
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