Giubileo, Airbnb si affida al Vaticano. "Ma ora è necessaria la legge quadro"

Firmata un'intesa legata ai soggiorni per l'Anno santo. A Roma sono attesi più di 35 milioni di pellegrini. Parla Valentina Reino

Giubileo, Airbnb si affida al Vaticano. "Ma ora è necessaria la legge quadro"
00:00 00:00

Per il primo Giubileo dell'era digitale, mostrando di stare al passo coi tempi, il Vaticano si è rivolto ad Airbnb: la piattaforma Usa di affitti brevi e il dicastero per l'Evangelizzazione hanno ieri annunciato una collaborazione per supportare l'afflusso dei 30-35 milioni di pellegrini attesi a Roma nel 2025. Per Airbnb è senz'altro un fiore da mettersi all'occhiello. Ma anche l'occasione per fare chiarezza sul ruolo che il gruppo americano vuole svolgere sul mercato italiano dopo un paio di anni complicati, prima per il contenzioso fiscale del 2023 (risolto con l'accordo sul sostituto d'imposta), poi per le polemiche sul caro affitti e sulla sicurezza (con il caso delle chiavi nei key box). Ora si riparte addirittura dalla benedizione di Monsignor Rino Fisichella: «Siamo grati ad Airbnb ha detto il pro-prefetto per l'Evangelizzazione - per aver colto questa opportunità di mettersi a servizio della comunità. Sono sicuro che il loro impegno sarà gradito a tutta quella parte di popolazione che non vive nel centro storico ma che è egualmente partecipe delle celebrazioni del Giubileo».

Ma come è nata la partnership con il Vaticano? Lo spiega al Giornale Valentina Reino, responsabile Relazioni istituzionali di Airbnb Italia.

«Quasi un anno fa ci hanno chiesto un aiuto per rendere i soggiorni durante il Giubileo il più possibile diffusi, sostenibili e rispettosi della sacralità dell'evento. L'idea è quella di disperdere i flussi dei pellegrini dal centro verso le zone periferiche, fornendo loro indicazioni su ambiente, percorsi, trasporti pubblici».

In pratica come funziona?

«All'app ufficiale è stata agganciata una landing page (una pagina ad hoc su quartieri, itinerari, cammini giubilari, ndr), mentre una email tematica verrà inviata a tutti quelli che prenotano a Roma».

Per Airbnb inizia una nuova era?

«Rispetto ad altri riteniamo di aver guadagnato il merito di essere un interlocutore per le istituzioni. Abbiamo supportato la nascita del Cin (Codice identificativo nazionale, ndr), oscurato o rimosso tutti gli annunci che l'1 gennaio scorso non lo avevano ottenuto, raccogliamo la cedolare secca e, in oltre 100 Comuni, anche la tassa di soggiorno».

Quanto vi è costata questa legalizzazione?

«Da quest'anno assistiamo a un impatto legato al Cin: gli affitti brevi sono in calo del 15%. Ma quello che per noi è importante è fare chiarezza sulle misure che servono al settore».

C'è anche chi non vi ama molto: Firenze ha vietato le locazioni brevi nel centro storico.

«Il caso Firenze è emblematico: gli annunci nella zona Unesco sono il 16,9% sul totale degli immobili e il 6,1% quelli affittati oltre i 120 giorni. In un quartiere come Rifredi le due percentuali crollano rispettivamente all'1,8 e 0,4%. Significa che non esiste un problema di penetrazione delle locazioni brevi. Ma serve più equilibrio».

Qual è la vostra proposta?

«Chiediamo una legge quadro nazionale che tuteli i centri storici tutelando le piccole proprietà private: oggi chi affitta una stanza ha di fatto gli stessi oneri e burocrazia di chi possiede 20 appartamenti. Bisogna creare una soglia sotto la quale si è esenti, mentre chi sta sopra paga di più o viene limitato. Così da contenere la speculazione».

Cosa dicono i vostri numeri? Chi è il viaggiatore tipo di Airbnb in Italia?

«Siamo una piattaforma che si rivolge soprattutto alle famiglie. La prima destinazione è Roma, seconda Milano. Gli europei che vengono di più in Italia sono tedeschi e inglesi. Ma i primi in assoluto restano gli americani».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica