
Le performance televisive di Luciana Littizzetto (foto) creano un doppio disagio a chi intende riferirle: oltre a essere raramente condivisibili, sono immancabilmente farcite di volgarità gratuite che richiederebbero il bip della censura.
L'ultimo monologo, pronunciato nel salotto tv di Fabio Fazio sul Nove, ha indignato il mondo militare e i cittadini che non hanno un'avversione patologica verso le divise. È questo, giudicate voi: «Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere». E c'è pure il raffinato neologismo a sottolineare il concetto.
La Storia nazionale, per restare nel campo dei fatti, insegna tutt'altro. L'esercito piemontese preunitario destava l'ammirazione di Francia, Austria e Prussia per il modello semiprofessionale e l'ardimento dimostrato nelle battaglie risorgimentali per l'indipendenza dell'Italia. La Prima guerra mondiale - tendiamo a dimenticarlo per pudore tardopacifista - è stata vinta con il contributo dei ragazzi del '99 e delle reclute provenienti da tutte le regioni, anche quelle più distanti dal fronte nel Triveneto.
Nella Seconda guerra mondiale, persa malamente, tutti gli storici internazionali riconobbero che ai nostri soldati «mancò la fortuna non il valore». E non soltanto sulle sabbie desertiche di El Alamein.
Rispetto ad allora, le nostre forze di difesa si sono allargate alle donne e sono formate soltanto da volontari professionisti. Sono i militari impegnati nelle missioni di pace in giro per il mondo. Gli stessi che, come soltanto pochi giorni fa in Toscana, intervengono a proteggere i cittadini in caso di calamità naturale. Se non combattono è solo perché l'Italia è veramente uno Stato pacifico che ripudia in concreto la guerra, non perché non sarebbero in grado di farlo.
Tra battute sgangherate e prese di posizione ideologiche, prospera ancora una certa sinistra che ama sparare sulle divise, le Frecce tricolori o la parata del 2 giugno.
Anche i militari sono soggetti a critiche e alla satira, che misura plasticamente la libertà di espressione di un Paese. Pressoché sconfinata, per fortuna.
Si sono raccontate talmente tante barzellette sui carabinieri da esaurire il filone nella noia assoluta.Nessuno vuole censurare Luciana Littizzetto, libera di affermare ciò che crede, come tutti noi. Se sfotte l'esercito almeno ci faccia divertire. Ma certe battute anche no, fanno veramente «cagarissimo».
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