
«La Lega ha le idee chiare, noi diciamo Sì al nucleare: pulito, sicuro, green e a emissioni zero. È l'unico modo per abbassare le bollette della luce e dell'energia per le famiglie, per l'impresa e per chi lavora». Così ieri il leader della Lega Matteo Salvini sul suo profilo «X» dopo aver partecipato in Regione Lombardia all'evento «Il nucleare sostenibile: l'Italia Riparte!» organizzato dal Dipartimento Ambiente del Carroccio. In mattinata, in realtà, era stato ancor più assertivo e territoriale: «Nucleare a Milano Sì subito. Lo dico anche in maniera forse sconveniente dal punto di vista elettorale, perché tra due anni si voterà per il sindaco. Non è una posizione comoda e scontata, ma la storia della Lega non è né comoda, né scontata». E per questo, aggiunge, «mi piacerebbe che i milanesi scegliessero il prossimo sindaco anche in base all'idea di città, di sviluppo, di sostenibilità che siamo in grado di proporre: quindi a Milano sì al nucleare». Senza escludere quindi una centrale proprio in zona e indicando come ipotetica data di avvio il 2032, anno cruciale anche per altri progetti per il Paese. «Partiamo subito, girare l'interruttore nel 2032 sarebbe stimolante. Dev'essere un dibattito anche politico: a Milano sono 5 anni che in Comune stanno dibattendo senza essere arrivati alla parole finale, non sul piccolo reattore, ma sullo stadio». Ma sul nucleare, ha concluso Salvini, «ogni giorno che perdiamo è un giorno che sottraiamo ai nostri figli. Non è un dibattito accademico, ogni settimana di ritardo è un furto al loro futuro. E questo deve essere chiaro al privato, ma anche al pubblico, a un governo solido, ai governi regionali, alle amministrazioni comunali. Abbiamo il dovere di partire con il dossier sul nucleare non nei prossimi anni, ma nelle prossime settimane».
Pronto l'appoggio del capogruppo in Senato e segretario lombardo della Lega Massimiliano Romeo: «È arrivato il momento che l'Italia riprenda subito in mano il dossier sul nucleare di ultima generazione, utilizzato in tutta sicurezza dai principali Stati europei, dove le bollette di luce e energia, per famiglie e imprese, hanno costi dimezzati rispetto alle nostre». Sottolinendo che «ha ragione Salvini quando ricorda che partendo oggi con il nucleare, il primo megawatt lo avremo tra sette anni. Facile essere per il green, ma opporsi al nucleare: chi dice no, dice no al futuro dietro l'angolo». Con il governatore della Lombardia Attilio Fontana ad assicurare che «da sempre abbiamo guardato con interesse al nucleare, offrendo la disponibilità a essere sperimentatori di questa tecnologia».
Perché «soprattutto tra le nuove generazioni emerge la disponibilità e la volontà di accettare questa ipotesi. In generale il sentiment su questa tematica non è più quello di un tempo: tra le persone c'è la consapevolezza che possa essere una soluzione praticabile».
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