"Pecco non abbia fretta. E risponda a Marquez battendo il fratello..."

Il mental coach Riccardo Ceccarelli: "Reagirà. Ma nel box Ducati troppa festa per Marc. Può mandare in crisi"

"Pecco non abbia fretta. E risponda a Marquez battendo il fratello..."
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«Mi devo dare una sveglia. Spero di tornare a lottare per il primo posto. Quello che mi spetta». Le parole di Pecco Bagnaia risuonano come un grande segnale di allarme alla vigilia del Gp di Austin in programma domenica. Chi l'avrebbe mai detto che solo dopo 2 gare, il tre volte iridato avesse già 31 punti di ritardo dal compagno di squadra Marc Marquez? Allo stesso modo, in casa Red Bull, chi poteva pensare allo scambio tra l'ufficiale Red Bull Liam Lawson e Yuki Tsunoda (Racing Bulls) dopo solo due Gp? E che cosa frulla nella testa dei piloti in questi momenti così difficili? «Come prima cosa» spiega Riccardo Ceccarelli, fondatore di Formula Medicine e Mental Economy, «bisogna ricordare che questi ragazzi una volta che arrivano al vertice, sia in Motogp che F1, sono già di razza ed è proprio nel dna del pilota riuscire a trasformare pressione e rabbia in adrenalina».

E la situazione di Bagnaia?

«Che Pecco possa faticare a stare dietro un otto volte campione del mondo ci può stare per mille ragioni. Mi sono parsi strani i grandi festeggiamenti al box così, subito ad inizio stagione, perché rischiano di emarginare Pecco e metterlo in crisi ancora di più. Per Gigi Dall'Igna e la Ducati, che hanno voluto Marc fortemente, è una scommessa vinta, per cui posso capire; anche se l'aspetto psicologico è fondamentale in MotoGP, e direi ancora più importante che in F1, perché devi essere in perfetto equilibrio mentale su 2 ruote».

La Ducati vorrà vincere con entrambi i piloti.

«Lo credo anche io e sono convinto che il ds Tardozzi, molto attento e sensibile con i piloti, lavorerà con Pecco, il quale anche in passato ha dimostrato sempre una grande capacità di rialzarsi dopo le difficoltà».

Domani la Sprint, domenica il Gp ad Austin, feudo di Marc. Pecco è chiamato a reagire subito?

«Sarebbe per lui sbagliato mettersi fretta, perché il campionato è ancora lungo e sono convinto che Bagnaia tornerà. Una prima reazione potrebbe essere chiudere secondo, anche duellando, e battere Alex, il fratello. Perchè anche questo è stato destabilizzante».

La pressione è iniziata con la firma di Marquez nel team ufficiale, in qualche modo anche Leclerc potrebbe aver vissuto una sensazione simile con Hamilton in Ferrari?

«Sicuramente. Un compagno ingombrante può destabilizzare. Charles è un pilota molto forte anche psicologicamente e abbiamo visto la sua reazione alla vittoria di Lewis della Sprint già alla domenica, quando ha girato con un passo più veloce del compagno di squadra».

La decisione di Red Bull rischia di creare una tensione tripla?

«Sì. Lawson sale sulla Racing Bulls con una sensazione di bocciatura, Yuki è obbligato ad andare meglio di Liam ed anche il team Red Bull è sotto esame perché se Tsunoda non dovesse performare, potrebbe essere messa in discussione la macchina. È vero anche che il Dr Marko è sempre stato molto duro con i piloti, una strategia che è anche metro di selezione per valutare come reagiscono alle difficoltà. In questo Max Verstappen, oltre ad essere immenso nell'estrarre il meglio possibile dalla macchina, possiede una straordinaria capacità di resistere alla pressione».

Cosa consiglierebbe in questo caso?

«Di fare un reset.

Il cervello è come un computer: Lawson e Tsunoda dovrebbero resettare e ricominciare da zero con la mente sgombra».

DOMENICA GP DI AUSTIN Domani 16,50 pole, 21 Sprint (dir. Sky e TV8). Domenica Gp dir. Sky alle 21 (diff. TV8 23)

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