Sul palco ci sono due pianisti: uno è umano, si chiama Roberto Prosseda ed è nato a Latina cinquanta anni fa. L'altro è un robot, si chiama Teotronico ed è nato dall'inventiva di Matteo Suzzi, un artigiano di Imola, nel 2007. Insieme, l'umano e il robot, si sfidano sul palco: i loro sono concerti/lezione, in cui suonano Chopin, Mozart e Sarfatti e poi si confrontano, discutono di interpretazione ed esecuzione, si punzecchiano. Sul "Giornale" potete leggere la nostra intervista a Roberto Prosseda. Qui potete invece vedere e ascoltare una intervista doppia a entrambi, l'umano e il robot, che rispondono ad alcune domande sul loro terreno d'incontro: la musica.