Fabio Polese

Foto profilo di Fabio Polese

Nato in provincia di Perugia nel 1984, sono un giornalista e fotoreporter freelance di base in Thailandia. Amante delle tradizioni asiatiche, di avventure e delle cose che “non si possono fare”, sono sempre a caccia di storie da raccontare. Ho realizzato reportage in diverse zone calde del mondo, documentando guerre, culture dimenticate e popoli oppressi. Per Eclettica Edizioni ho scritto il libro inchiesta “Le voci del silenzio. Storie di italiani detenuti all’estero” (2012), “Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà” (2015), “Terra sacra e guerriglia” (2018), “Sak Yant. Inchiostro magico” (2019) e “Borderline. Storie dai confini del mondo” (2019). Per Mursia “I Guerrieri di Dio. Hezbollah: dalle origini al conflitto in Siria” (2017).  
 

Le parole di Abdul Rhaman Osman arrivano pochi giorni dopo la pubblicazione di un video che minaccia attentati per colpire "gli infedeli” del Paese asiatico

Fabio Polese
Malesia, Mufti di Pahang: “I non musulmani meritano di morire”

I terroristi di Abu Sayyaf hanno annunciato di aver decapitato il cittadino canadese Robert Hall. Si tratta della seconda uccisione di ostaggi in meno di due mesi

Fabio Polese
Filippine, decapitato dai jihadisti un altro ostaggio canadese

Amaq News Agency, un ramo di propaganda dei tagliagole, sostiene che lo Stato Islamico ha eseguito 489 “operazioni di martirio” in Iraq, Siria e Libia nel corso dei primi cinque mesi del 2016. Gli attacchi suicidi dei terroristi sarebbero stati 85 a gennaio, 90 a febbraio, 112 a marzo, 83 ad aprile e 119 a maggio

Fabio Polese
I kamikaze del Califfo

Dopo le pressioni di Riad, le Nazioni Unite hanno deciso di rimuovere la coalizione araba a guida saudita, che combatte in Yemen, dalla lista nera dei Paesi e dei gruppi armati che violano i diritti dei bambini nel corso dei conflitti

Fabio Polese
Ora l'Arabia sottomette anche le Nazioni Unite

La mattina di giovedì 2 giugno sul quotidiano saudita Al Watan è comparsa un’inusuale dichiarazione del principe Mohammed Ben Nayef, nella quale, oltre ad affermare il fallimento della politica adottata dall’Arabia Saudita “nei confronti dello Yemen e della Siria”, si sostiene che gli Stati Uniti, la Turchia e gli altri alleati “non hanno mantenuto le promesse”. L’articolo in questione è poi misteriosamente scomparso dopo tre ore dalla pubblicazione

Fabio Polese
Giallo sulla confessione del principe saudita sulla Siria
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